Oggi qui a Autori in tasca parliamo di un mondo orientale, molto più avanti del mondo che conosciamo noi e Mo Yan ci aiuta a raccontarlo.
Chi è Mo Yan?
Mo Yan è nato nel 1955 a Gaomi nella provincia Cinese del Scrittore cinese Shandong. Di famiglia contadina benestante, durante la rivoluzione culturale fu allontanato dalla scuola e lavorò come operaio e contadino. Entrato nell’Esercito popolare di liberazione, nel 1981 iniziò la sua attività di narratore e nel 1984 fu ammesso al dipartimento di letteratura dell’Accademia d’arte dell’esercito. Mo Yan nel 1990 conseguì il dottorato di ricerca presso l’istituto universitario di Magistero di Pechino e nel 1997, ormai scrittore affermato (e tradotto in molte lingue), lasciò l’esercito.
Mo Yan è autore di numerosi racconti, tra cui Toumingde hongluobo (“Il ravanello trasparente”, 1986), nel 1987 ha pubblicato il romanzo Hong gaoliang jiazu (tradotto in italiano in Sorgo rosso, nel 1994), scritto tra il 1985 e il 1986. Considerato il punto di riferimento della corrente letteraria xungen (“ricerca delle radici”), il libro narra la storia del clan dell’autore sullo sfondo della guerriglia contro i Giapponesi combattuta dai contadini dello Shandong.
La scrittura densa, potente, ricca di immagini evoca una realtà umana a forti contrasti con momenti di intensa, anche cruda drammaticità e pause lirico-descrittive. Lo stile, fortemente espressivo, si arricchisce di una dimensione visionaria, nel solco della narrativa fantastica tradizionale, particolarmente viva nello Shandong. Dal romanzo è stato tratto il film Hong gaoliang (Sorgo rosso, 1987) di Zhang Yimou.
Vincitore nel 1997 del China’s annual writer’s award, il premio letterario più prestigioso in Cina, nel 2005 ha ricevuto inoltre il premio internazionale Nonino. Nel 2012 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura perché “con il suo realismo allucinatorio forgia racconti popolari, di storia e contemporanei”.
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