La vita di Luis Sepúlveda è un intreccio di scrittura, impegno politico, amicizie, viaggi, esilio: una vita avventurosa e assolutamente non comune, che ha generato in lui convinzioni e idee di cui sono intrise le sue opere.
Andiamo subito a scoprire la sua Carta d’identità:
Luogo e data di nascita: Ovalle (Cile) il 04/10/1949
Formazione: Luis Sepulveda cresce a Valparaíso, in Cile, con il nonno paterno e con uno zio, anch’egli anarchico, che gli instillarono l’amore per i romanzi di avventura di Salgari, Conrad, Melville. A quindici anni si iscrisse alla Gioventù comunista. A diciassette anni iniziò a lavorare come redattore del quotidiano Clarín e poi in radio. Nel 1969 vinse il Premio“Casa de las Americas”per il suo primo libro di racconti, “Crónicas de Pedro Nadie”, e una borsa di studio di cinque anni per l’Università Lomonosov di Mosca. Nella capitale sovietica rimase però solo pochi mesi; venne infatti espulso per “atteggiamenti contrari alla morale proletaria”. Tornato in Cile e conseguito il diploma di regista teatrale, continuò a scrivere racconti e lavorò ad allestimenti teatrali e alla radio. Entrò anche a far parte del Partito Socialista e della guardia personale del presidente cileno Salvador Allende, il Grupo de Amigos Personales (GAP). Questo gli costò in seguito il carcere e l’esilio. Successivamente si stabilì a Quito, in Ecuador, ospite del suo amico Jorge Enrique Adoum. Qui riprese a fare teatro e prese parte a una spedizione dell’UNESCO dedicata allo studio dell’impatto della civiltà sugli indios Shuar. Lavorò poi come giornalista facendo molti viaggi tra Sud America e Africa. Visse in Francia per un lungo periodo e prese la cittadinanza francese. Nel 1982 venne in contatto con l’organizzazione ecologista Greenpeace e lavorò fino al 1987 come membro di equipaggio su una delle loro navi; successivamente agì come coordinatore tra i vari settori dell’organizzazione. Nel 1989 poté ritornare in Cile, ma dal 1996 vive a Gijón (nelle Asturie), in Spagna.
Curiosità: Il 10 maggio 2014 ha ottenuto il premio Chiara alla carriera. E’ la prima volta in sedici edizioni che il riconoscimento viene assegnato ad un autore straniero. La motivazione del premio a Sepulveda è ‘‘per aver saputo trasmettere coraggio, impegno civile e originalità letteraria nei suoi racconti, nei suoi romanzi, nelle sue poesie e nelle sue favole, opere capaci di far viaggiare e sognare i lettori di tutto il mondo”.
Opere più conosciute: 1989 – Il vecchio che leggeva romanzi d’amore; 1995 – Patagonia express. Appunti dal sud del mondo; 1996 – Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare; 2012 – Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico; 2013 – Ingredienti per una vita di formidabili passioni; 2013 – Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza; 2015 – Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà.
Opere più recenti: 2017 – Storie ribelli; 2017 – Tutte le favole; 2018 – Vivere per qualcosa; 2018- Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa.
Temi cardine: Amore per la natura (come in Il vecchio che leggeva romanzi d’amore o in Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa); passione per l’avventura, avversione verso le ingiustizie (come in Patagonia Express); la dolcezza, la solidarietà (come in Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare).
Nelle sue opere cerca di trasmettere il suo pensiero sulla letteratura che vede come uno strumento potente di libertà per portare avanti la sua missione in difesa dei deboli e dei dimenticati, per smuovere le coscienze e costruire insieme un mondo migliore.
“La letteratura è il modo migliore per cancellare le frontiere, per dimenticarle e far sì che l’essere umano si muova liberamente nel territorio dell’immaginazione, in quel territorio che non conosce né limiti né patrie”
E quale modo, più semplice e complesso insieme, per comunicare se non con le favole? I racconti dì Sepulveda sono adatti a tutti, spesso hanno come protagonisti gli animali e le loro storie fanno riflettere sui valori più importanti:l’amicizia, la solidarietà, la sostenibilità, l’ambiente.
Come sarà capitato a molti di voi, ho conosciuto questo autore leggendo il suo libro più famoso “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, una storia di una dolcezza infinita con un grande messaggio d’amore: aiutare chi è in difficoltà, essere solidali anche con chi è diverso.
L’opera insieme a “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico ” e a “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” compone il volume edito da Guanda nel 2014 “Trilogia dell’amicizia”.
Lo stile di Sepulveda è scorrevole, semplice, diretto perché vuole parlare anche ai bambini e, soprattutto con questi racconti sull’amicizia, il suo scopo è quello di creare un cambiamento nella coscienza dei singoli che possa estendersi ai più.
Il suo ultimo lavoro è “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”, dove il mito della balena bianca, già celebrato da Herman Melville in Moby Dick, viene ripreso da Sepulveda. Ma questa volta è il cetaceo a parlare in prima persona in un’altra bellissima storia di amore per la natura.
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