La breve vita di Anna Frank nei ricordi della sua casa museo ad Amsterdam
Nel nostro girovagare alla ricerca di dimore storiche, quella di Anna Frank ad Amsterdam, è certamente la casa museo per eccellenza. Non credo che abbia bisogno di presentazioni. Dal più grande al più piccolo la sua triste storia è ormai patrimonio dell’umanità. Il mondo intero conosce il tragico destino della giovane ragazza ebrea, di soli 13 anni, deportata a Baden Baden, dopo essere rimasta nascosta, con la sua famiglia, nella sua casa di Amsterdam per oltre due anni.
Come Anna Frank, nei, forni crematori, persero la vita milioni di ragazzi ebrei, ognuno con le proprie speranze e la vita fatta di piccole cose, tutti, in qualche modo, testimoni inconsapevoli di una follia omicida che ha in un solo attimo, raso al suolo la speranza di un popolo Non è possibile immaginare gli ultimi istanti della loro breve vita, la disperazione nella consapevolezza di non avere più un futuro, non possiamo farlo, a noi è toccata la fortuna di doverlo solo apprendere dalla storia.
Anna è troppo giovane per perdere la speranza e matura per comprendere la dura realtà che la circonda e nell’attesa di un giorno migliore, scrive in un diario le sue sensazioni, i suoi desideri, descrive la sua vita, fatta di momenti bui e qualche volta sereni, nella costante ricerca di dare normalità a qualcosa che di normale non aveva nulla. Richiusa tra le mura della sua stessa casa, la giovane continua a scrivere, è il suo modo personale per esorcizzare la paura, testimone di un passaggio epocale doloroso, fatto di umiliazioni e privazioni per gli eventi che è costretta a vivere e che lei racconta con la innocenza e la freschezza dei suoi anni.
Tutto quello che rimane di Anna sono i ricordi della sua vita trascritti nel suo diario, recuperato e riportato alla luce dal padre, sopravvissuto miracolosamente all’olocausto e trascritto poi in 65 lingue. A distanza di quasi 70 anni dalla fine della guerra, la sua casa, ora trasformato in Museo, è ancora lì a testimoniare ciò che la storia ci ha trasmesso. Un inno alla vita, all’amore, alla speranza per un futuro migliore ma anche un monito per le generazioni future.
Andare ad Amsterdam e non vedere la sua casa, in qualche modo, è come fare finta che non sia accaduto nulla e allora, insieme, entriamo in punta di piedi, nella casa di questa piccola grande donna.
Entrare in questo piccolo palazzo degli anni 40 nel cuore di Amsterdam in Prinsengracht 263, non lascia indifferenti.Tutto sembra rimasto intatto. All’interno, si può ancora distinguere gli uffici della piccola impresa di famiglia, dal retro della casa (achterhuis) nascosto da una libreria girevole e trasformato, per 25 lunghi mesi, in un alloggio segreto. Nelle stanze piccole e anguste, povere di luce, si respira l atmosfera di quei momenti, tutto sembra sospeso nell’aria, si percepiscono le tensioni, le paure, ma anche la commovente sensazione di chi, pur vivendo nella costante angoscia, non rinuncia a sperare.
All’interno del museo, tutto evoca quei momenti dolorosi, dagli oggetti, alle fotografie, i filmati, i documenti, il piccolo tavolo usato dalla giovane ebrea per annotare i suoi pensieri, il diario originale di Anna che riporta inevitabilmente alla memoria le crudeltà della guerra e la devastante persecuzione razzista.
La visita al Museo storico di Anna Frank non è un esperienza qualsiasi, colpisce, riporta alla realtà ferite mai guarite, ma è anche un momento di grande consapevolezza. Se Amsterdam è nei vostri programmi, mi raccomando, ritagliati il giusto tempo per andare a visitarlo; è possibile accedere alla Casa di Anna Frank con un biglietto acquistabile online sul sito della Casa di Anna Frank. Puoi scegliere online l’orario della tua visita. tutte le informazioni le puoi tranquillamente trovare sullo stesso sito che ti ho indicato.