Buongiorno iCrewer! Oggi, per la rubrica Autori in tasca ti parlerò di John Galsworthy, scrittore che vinse il premio Nobel per la Letteratura nel 1932.
Ammetto di aver scoperto questo autore proprio durante le ricerca per scrivere questo articolo, e non ho potuto fare a meno di notare quanto la sua biografia possa essere simile a quella di un qualsiasi uomo di alta borghesia dei suoi tempi. Mi spiego meglio: a volte, quando ci si documenta su una personalità in particolare, ci si trova davanti a una lista – più o meno nutrita – di fatti ed eventi che, in alcuni casi, tratteggiano una vita particolare, delle esperienze che portano ad vere una conoscenza del mondo o di sé più profonda.
John Galsworthy, invece, pare così deliziosamente normale, che a primo acchito mi è sembrato quasi strano (se tu sei a conoscenza di fonti che lo trattano in modo più dettagliato, non esitare a farmelo sapere!). Pronto per conoscerlo meglio anche tu?
John Galsworthy: un po’ di biografia
Nato a Coombe, nel Surrey, nel 1867, John Galsworthy era il secondogenito di una famiglia dell’alta borghesia. Fin dalla tenera età, tutti i suoi studi furono volti a un singolo obiettivo: ereditare la professione paterna e diventare anch’egli un avvocato di successo.
Le prime avvisaglie di insofferenza, di quanto questo tipo di lavoro potesse stargli stretto, si ebbero presto. Il giovane Galsworthy, infatti, pur avendo ottenuto tutti i titoli di studio necessari, preferì girare il mondo, piuttosto che esercitare l’avvocatura. Fece, quindi, la valigia, s’imbarcò, e viaggiò. E come mai, ti chiederai, nessuno ha sollevato obiezioni? Beh, forse perchè il futuro premio Nobel ha giustificato le sue peregrinazioni con la volontà di studiare meglio il diritto internazionale.
Fu nei primi anni del Novecento che, durante la traversata per tornare in Inghilterra dall’Australia, conobbe Joseph Conrad. In quel momento non nacque solamente quella che sarebbe diventata una duratura e solida amicizia, ma anche l’interesse di John per la letteratura.
Apprezzava, soprattutto, autori come il britannico Kiplingi, e i russi Turgenev e Tolstoj.
Le prime opere che pubblicò furono firmate con lo pseudonimo di John Sinjohn. Tuttavia, per il successo dovette aspettare la rappresentazione di un suo dramma teatrale, The silver box, nel 1906. A farlo diventare noto in campo letterario fu, tuttavia, il primo capitolo della saga che, anni dopo, gli sarebbe valsa il premio Nobel per la Letteratura (letteralmente, visto che la motivazione per la sua scelta è “per la sua originale arte narrativa, che trova la sua forma più alta ne La saga dei Forsyte”): Il possidente.
La struttura di questa saga è abbastanza complessa (lo scrittore impiegò quasi quindi anni per completarla): si tratta di tre gruppi principali, composti ognuno da romanzi e interludi e racconti: la prima, con Il possidente, L’estate di San Martino, Nella ragnatela, Risveglio, Affittasi; la seconda, dal titolo Una commedia moderna, composta da La scimmia bianca, Idillio taciturno, Il cucchiaio d’argento, Incontro, Canto del cigno. E poi, il ciclo conclusivo, End of the chapter: Ancella, Landa in fiore, Oltre il fiume.
Il possidente di John Galsworthy: la trama
Dopo tanto parlare della saga dei Forsyte di John Galsworthy, ho deciso di presentarli la trama del primo capitolo, così se mai ti venisse voglia di leggerla, sapresti da dove iniziare!
Primo capitolo della fortunatissima saga di John Galsworthy dedicata alle generazioni della famiglia Forsyte, “Il possidente” è la storia di Soames Forsyte, astro nascente della nuova borghesia capitalista, convinto di poter esercitare il diritto di proprietà su tutto ciò che desidera, compresa una moglie. Candidata a questo ruolo è Irene, che però si oppone al matrimonio, non riuscendo a provare alcun sentimento di affetto per il marito e cercando le attenzioni di un altro uomo.
Ma, come avviene per il capitalismo più avido e crudele, anche per Soames è impossibile limitare la propria voglia di possesso, fino alle conseguenze più drammatiche.
Vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, Galsworthy diede vita a uno dei personaggi più drammatici, protagonista di una delle saghe più amate e appassionanti della letteratura inglese.