Come spesso accade, ogni volta che arriva il mio turno di scrivere un articolo per questa rubrica, mi rendo conto di quanto poco io sappia in materia di letteratura. O meglio, che detta così suona davvero poco gentile per il mio sapere, quanto ancora ho da imparare e conoscere. Il nostro appuntamento con Autori in tasca è infatti per me, e di conseguenza per chi legge dimostrando affetto per il blog, una occasione per studiare e informarmi su autori che non ho mai approfondito ne conosciuto: oggi è la volta di Gunter Grass.
Perché francamente e onestamente, di Gunter Grass, importante autore tedesco del secolo scorso, conosco poco o niente, se non che è stato insignito del Nobel per la letteratura nel 1999. Riconoscimento che lo mette di diritto tra i grandi nomi della storia di questa disciplina dell’arte che amiamo tantissimo, che è la scrittura.
Gunter Grass: l’autore
Ecco quindi la parte che preferisco dell’articolo, quella in cui svolgo un lavoro di ricerca per conoscere, sapere e di conseguenza scrivere.
Gunter Grass è nato nel 1927 in una frazione di Danzica, città che oggi appartiene alla Polonia, luogo in cui i genitori gestivano una drogheria. Ha svolto i suoi studi nel paese natale e poi all’età di quindici anni ha provato ad arruolarsi nella marina militare tedesca del Terzo Reich senza però riuscirci. Sceglie quindi di entrare come volontario in un corpo ausiliario delle forze armate tedesche che in quegli anni si formavano sotto il regime nazista e nel 1945, dopo una ferita sul campo di battaglia, è stato catturato dagli statunitensi che lo han tenuto prigioniero in baviera.
Ottenuta la libertà Gunter Grass, che nel frattempo ha perso tutti i contatti con la famiglia, intraprende gli studi artistici e, dimenandosi tra un lavoro e l’altro per riuscire a campare, viaggia molto. Ha vissuto anche un periodo in Italia, facendo un viaggio fino in Sicilia. Negli anni sessanta, tornato stabilmente in Germania, diventa attivista del Partito Socialdemocratico per il quale compie un lungo viaggio all’interno della nazione con lo scopo di raccogliere i voti degli elettori. Si attiva anche per il movimento pacifista.
Gunter Grass è stato un autore che ha sempre fatto molto discutere, sia attraverso le sue opere, che attraverso le sue prese di posizione: una gioventù al fianco del nazismo, una carriera politica in controtendenza con le scelte giovanili e idee sull’attualità politica che spesso risultavano scomode. Tutto questo si leggeva nelle sue opere, che una volta stroncate dalla critica tedesca lo costringevano a decidere di allontanarsi dal paese per qualche periodo.
La sua carriera da scrittore è però di alto livello e importantissima per la storia tedesca: gli è valsa tantissimi riconoscimenti internazionali culminati con il Premio Nobel del 1999.
Se ne è andato nel 2015, a ottantasette anni in una clinica di Lubecca.
La sua militanza da volontario nelle truppe naziste durante il secondo conflitto mondiale lo ha sempre messo in cattiva luce, nonostante l’impegno preso per tutta la vita e per tutta la produzione letteraria nel criticare tutto quello che è successo in quel periodo.
Gunter Grass: le opere
Sono molte le opere scritte da Gunter Grass, suddivise in romanzi, saggi, memorie e sillogi poetiche. Il suo primo romanzo, quello che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e che ancora oggi è il suo libro più famoso è Il tamburo di latta, pubblicato nel 1959 e inserito nella cosiddetta trilogia di Danzica che comprende anche Gatto e topo e Anni di cani.
Segnalandoti una edizione italiana uscita per Feltrinelli nel 2012 ti riporto, caro iCrewer, la sinossi:
Romanzo epocale, Il tamburo di latta compie cinquant’anni e conserva tutta la sua carica provocatoria. In modo umoristico e grottesco, narra la vicenda del protagonista Oskar Matzerath, il tamburino inseparabile dal suo tamburo e con una voce potentissima che manda in frantumi i vetri. Dal manicomio dove è rinchiuso Oskar rievoca la propria storia, indissolubilmente intrecciata alla storia tedesca della prima metà del Novecento.
Scorrono così nel fiume del suo racconto immagini memorabili, a partire da fatti leggendari come il concepimento e la nascita della madre sotto le quattro gonne della nonna, passando per la sua venuta al mondo ricca di presagi, fino all’ascesa irresistibile del nazismo e al crollo della Germania. È stato nel giorno del suo terzo compleanno che Oskar, in odio alla famiglia, al padre, alla società ipocrita, ha deciso di non crescere più.
Da quell’osservatorio particolare che è la città polacco-tedesca di Danzica e poi da Düsseldorf, grazie alla sua prospettiva anomala di nano, può guardare al mondo degli uomini dal basso e scorgerne così meglio le miserie e gli orrori, mentre la sua deformità si staglia contro la ripugnanza della normalità piccolo-borghese. Con occhi disincantati e spalancati sulla ferocia e violenza del mondo grida una rabbia che non risparmia la viltà e la corruzione di nessuno, neppure le proprie. Di questa pietra miliare della letteratura contemporanea viene ora proposta una nuova traduzione.
Proprio questo romanzo, a tanti decenni di distanza, è stato nominato nella motivazione per il Nobel: un libro che ripercorre la storia della Germania senza dimenticare le pagine brutte che l’hanno scritta. Un libro sincero che non tralascia nessun particolare scomodo e che mette in luce le ingiustizie che spesso si tendeva a dimenticare.
Del resto è Gunter Grass stesso, negli ultimi anni della sua vita, a confessare che la sua militanza nelle forze fasciste è stata volontaria (quindi lo sappiamo grazie a lui). L’autore sostiene che in quegli anni, come tanti ragazzi della sua generazione, anche lui vedeva quella strada come una possibilità per voltare le spalle alla famiglia e trovare un percorso nuovo verso l’indipendenza.
Caro iCrewer spero di aver fatto una semplice e breve fotografia, come detto figlia di qualche ricerca on-line, di questo grande autore tedesco. Senza nessun tipo di presunzione mi auguro vivamente di essere riuscito a smuovere una scintilla di curiosità nei confronti di questo scrittore che io, nelle prossime settimane, proverò ad approfondire andando oltre a quello che si può apprendere dalle biografie in rete, utili, anzi indispensabili, per farsi una bella infarinatura. (e per scrivere articoli come questo:-))