Antoine Volodine e Mark. Z Danielewski ritornano sul palcoscenico letterario con Streghe Fraterne e Lettere da Whalestoe due romanzi molto interessanti e particolari editi in questi giorni da 66thand2nd. In effetti entrambi gli autori hanno un curriculum letterario considerato, in qualche modo, fuori dai canoni.
Antoine Volodine, non esiste l’IO autore
Volodine, l’autore del primo romanzo, è francese di origine russa, ha esordito nel ’85 con Biographie comparée de Jorian Murgrave, un romanzo di fantascienza, un genere dal quale si allontana per incomprensioni letterarie. Nel ’90 infatti, crea una nuova corrente letteraria basata sul concetto di “letteratura post-esotista”, dove si fondono realtà e fantasia.
Secondo il pensiero di Antoine Volodine, non esiste una sola identità letteraria ma un insieme artistico che si oppone totalmente al potere dell’IO universale. Non a caso l’autore usa alcuni eteronimi, tra i quali Manuela Draeger e Lutz Bassmann.
Nel 2016, 66thand2nd, pubblica in italiano Terminus radioso, vincitore del Prix Médicis nel 2014, seguiti poi da Il post-esotismo in dieci lezioni, lezione undicesima e Gli animali che amiamo, entrambi usciti nel 2017.
“Streghe fraterne” è un grande trittico, un’opera tutta al femminile, violenta, segnata da una sessualità delirante, ma anche dalla nostalgia della declamazione e della parola. E dal desiderio di sopravvivere, a ogni costo”.
I banditi tutt’intorno erano ad un tratto molto a disagio, avevano la sensazione che proferissimo maledizioni che rischiavano di incenerirli in un attimo, parole stregate, assai pericolose ed efficaci. Noi vociferavamo tra di noi, senza guardarli e come fuori dal mondo.
Il romanzo è impostato secondo il nuovo concetto letterario di Volodine, è diviso in tre parti e ogni parte ha una distinta voce narrante…
Tra le novità l’ultimo romanzo dell’autore di Casa di foglie
Mark Z. Danielewski è l’autore di Lettere da Whalestoe, una raccolta di lettere tradotta per la prima volta in italiano e pubblicata sempre da 66thand2nd.
Di lui ti ho già parlato in occasione della pubblicazione nel 2020 di Casa di foglie un tipo di romanzo definito ergodico, in quanto chiede al lettore di affrontare il testo facendo un po’ di sforzi per seguire tutto ciò che contiene.
La raccolta di lettere di Danielewski così come viene descritta dall’introduzione è “la storia di un amore purissimo e struggente, tratteggia il ritratto di una madre dolce, brillante, seppur spezzata dal dolore, dai sensi di colpa e dalla malattia; dalla corrispondenza traspare inoltre lo stato psichico della donna, che alterna periodi di lucidità a vorticose spirali nel buio assoluto della follia”.
Tra il 1982 e il 1989, Pelafina H. Lièvre spedì al figlio Johnny Truant una serie di lettere dal Three Attic Whalestoe Institute, l’ospedale psichiatrico in Ohio dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Dolenti, sincere, enigmatiche, le sue missive svelano a poco a poco, scivolando sempre più nel delirio, il rapporto profondo che lega una madre geniale ma sofferente al figlio da cui è stata separata ma che non ha mai smesso di amare.
Johnny altri non è che il ragazzo che ha indagato i misteri del manoscritto di Zampanò, riportando alla luce le inquietanti vicende accadute nella casa stregata di Ash Tree Lane.
Qui è il destinatario di un epistolario prezioso contenuto solo in parte tra le pagine di “Casa di foglie”, il monumentale capolavoro di Mark Z. Danielewski, e arricchito ora da un’introduzione e da undici lettere inedite, mai tradotte in italiano: un’opera che ci offre nella sua interezza un toccante ritratto di due anime perdute nei meandri del destino.
Sono due libri diversi dal solito, carichi di unicità e per questo meritano di essere letti. Ti ricordo che entrambi, sono già disponibili nelle librerie e sulla piattaforma digitale, non solo, una volta acquistato il libro riceverai in omaggio la bag con la stampa di Casa di foglie !!