Caro lettore, ho terminato di leggere il libro Animali in guerra vittime innocenti – Le barbare uccisioni nella I e II guerra mondiale di cani, cavalli, gatti, muli, piccioni e di tante altre bestie di Vincenzo Di Michele, pubblicato da Il Cerchio.
Animali in guerra vittime innocenti: cosa ci racconta
Il libro è diviso in 21 capitoli, dove sono trattati singoli argomenti: dal rapporto tra animali e conduttori, alla sofferenza patita dai quattrozampe durante le due guerre mondiali, ai maltrattamenti che gli stessi subivano al fine di ottenere un vantaggio contro l’esercito nemico, all’utilizzo che i militari facevano di questi esseri viventi usati con uno scopo preciso.
Recensione del libro di Vincenzo Di Michele
Faccio fatica a scrivere questa recensione: di solito ripenso a ciò che ho letto, a come questo è descritto, alle emozioni provate durante la lettura, a quante cose posso aver imparato in mezzo alle pagine, ma alcuni di questi pensieri mi fanno scendere le lacrime!
Se ripenso a ciò che ho letto mi viene da piangere: le due guerre hanno provocato la morte di numerosi esseri umani, tutti convinti di fare il giusto; ma, una volta di più mi sono chiesta Che colpa aveva un animale per essere sfruttato a quel modo? L’unica risposta che ho saputo darmi, riprendendo il titolo, è che erano vittime innocenti, ovvero senza nessuna colpa, ne scelta.
Se ritorno con la mente a come queste barbarie siano state descritte in una narrazione scorrevole e piacevole da leggere, non posso che ringraziare lo scrittore per la sua opera di raccolta del materiale di repertorio, per l’utilizzo di un linguaggio semplice e una scrittura scorrevole, per le varie rappresentazioni grafiche che rendono l’idea di ciò che è successo nel ventesimo secolo.
Se mi guardo nel cuore e cerco le emozioni provate trovo tristezza, per tutta quella sofferenza verso esseri viventi non consenzienti; amarezza, verso quegli umani che hanno pensato di “abusare” degli animali per i loro scopi di battaglia; tenerezza per quegli animali che, nonostante tutto, hanno salvato i loro conduttori, come segno di massima fedeltà verso l’uomo.
Se penso a quante cose non sapevo sullo sfruttamento degli animali durante le due guerre, ringrazio lo scrittore per avermi fatto conoscere un mondo a me ignoto, ma ora mi servirà ben più di un digestivo…
Ad aprile 2019 a Vittorio Veneto c’è stata molta tristezza a seguito della morte del mulo Iroso, l’ultimo affidato agli Alpini. Mi sono informata da alcuni alpini della zona, e sono venuta a conoscenza dell’uso di muli, cavalli e, più raramente, asini durante le guerre, come animali da soma. Mi immaginavo che qualcuno poteva aver perso la vita a causa delle bombe, che non fanno preferenze su chi uccidono, ma mai mi sarei aspettata alcune cattiverie e non te le racconterò tutte… così da lasciarti la libertà di decidere se vuoi conoscere fin dove può arrivare la cattiveria dell’uomo.
Gli orsi? Eh sì… gli orsi sono serviti per comprendere come funzionavano le capsule di espulsione degli aerei in caso di emergenza. La colpa degli orsi? Non lo so! Sono serviti a salvare la vita ai militari costretti ad usare questa procedura? No, alcuni sono morti, altri sono rimasti gravemente lesi alla colonna vertebrale, quindi invalidi.
Un ultimo esempio? Delfini e foche! Mentre leggevo, pensavo Sai che aggressività, per cosa sono stati usati? Per trasportare mine esplosive vicino ai sottomarini o alle navi dei nemici, dei veri e propri kamikaze, senza neanche sapere cosa stava per succedere, ma solo addestrati e convinti di prendere del cibo.
Quante stelle voglio dare a questo libro? Al libro, per l’intensità, la precisione nei dettagli, la scorrevolezza nella lettura e le cose conosciute, che prima mi erano ignote, do sicuramente cinque stelle: è un libro perfetto da un punto di vista letterario e culturale. Agli uomini che hanno pensato a queste cattiverie posso togliere cinque stelle?
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!