Se ci chiedessero di individuare i tre centrocampisti più forti degli ultimi venti anni, sono sicuro che tutti faremmo il nome di Andres Iniesta. Probabilmente daremmo risposte diverse sugli altri due nomi, ma sull’illusionista saremmo tutti allineati col pensiero.
Tutti noi che amiamo il calcio e in particolare tutti noi che prediligiamo l’estetica del pallone. Noi che amiamo il gesto tecnico più della tattica e che sobbalziamo davanti alla capacità di far sembrare un acquerello anche la giocata più difficile.
È da poco arrivato in libreria Andres Iniesta, come una danza, scritto da Gianni Montieri e uscito per 66thand22nd, un libro dedicato al calciatore spagnolo che ha fatto della sua carriera, e del suo modo di giocare, un preziosissimo dipinto.
Andres Iniesta, come una danza: il libro di Gianni Montieri
Ormai carissimo iCrewer, dopo due anni abbondanti che riempio di parole questo sito, avrai imparato a conoscere quelle che sono le mie passioni: la musica, i libri, il cinema, le serie TV e lo sport in generale con una particolare predilezione nazionalpopolare per il calcio. Passioni e indirizzo culturale che si può riassumere con il termine pop.
Ecco perché segnalo sempre con piacere le nuove uscite letterarie dedicate al mondo del pallone. Insomma, mettere insieme libri e calcio, per me significa veramente trovare l’America.
Il libro di cui scrivo oggi, come avrai già inteso, è Andres Iniesta, come una danza, scritto da Gianni Montieri e disponibile dagli inizi del mese di Ottobre. Trovo che scrivere un libro dedicato a un giocatore come Iniesta sia assolutamente un merito.
Nel bel mezzo degli ultimi venti anni, infatti, l’illusionista – questo il soprannome del giocatore – ha guidato il Barcellona e la Spagna verso la conquista di ogni trofeo possibile da vincere. Certo, sono traguardi raggiunti con l’aiuto di tanti altri campioni, uno su tutti Lionel Messi, ma è un pensiero oggettivo quello per cui si crede che il fulcro di quelle squadre straordinarie sia stato Andres Iniesta.
In particolare con la nazionale, la Spagna, che per un periodo di tempo ben definito a cavallo del 2010, ha lasciato soltanto le briciole alle altre nazionali: due Europei e un Mondiale vinti consecutivamente. Merito di una generazione di fenomeni che hanno indossato la maglia rossa in quel lasso di tempo, merito di un vero campione posto in mezzo al campo.
Andres Iniesta è stato un giocatore sopraffino, grande tessitore di trame di gioco con una visione a trecentosessanta gradi del campo. Non solo, perché a queste caratteristiche tecniche e tattiche, ha spesso abbinato anche grandi doti atletiche che lo portavano a essere anche un buon interditore.
Perdonami iCrewer, sto rischiando di scendere troppo nel tecnico, semplifico il tutto dicendo che Iniesta era un fuoriclasse nella fase offensiva e un campione in quella difensiva.
Il libro di Gianni Montieri ne racconta la carriera, giunta all’apice con il gol decisivo segnato nella finale dei mondiali del 2010. Carriera conclusa da grande campione. Iniesta, infatti, quando ha capito di non poter rendere più al massimo, ha convocato una conferenza stampa e sommerso dalle lacrime ha annunciato il suo addio al Barcellona. Immagini che sono entrate nella storia del club catalano e non solo.
Come dico spesso, mi ritengo fortunato di appartenere alla generazione che ha visto giocare Iniesta. La coppia Xavi – Iniesta del centrocampo del Barcellona, la racconteremo anche alle prossime centotrentasei generazioni. Ben vengano dunque libri come Andres Iniesta, come una danza.
L’autore
Gianni Montieri, tra gli altri, scrive per Doppiozero, minima&moralia e HuffPost. Prova a incrociare la passione per la letteratura con quella per lo sport scrivendo per l’Ultimo Uomo, sito che il sottoscritto apprezza tantissimo, Rivista Undici e Il Napolista. Scrive poesie, il suo libro più recente è Le cose imperfette edito da LiberAria. È coordinatore artistico del Festival dei Matti che si tiene a Venezia, città in cui vive.