Amico iCrewer anche quest’anno è già Natale! Mancano infatti soltanto venti giorni; potrei azzardare che ci troviamo di fronte alle settimane più belle dell’anno, quelle ricche di luci e di magia.
Come ben sai, se sei un fedelissimo del nostro sito, noi della redazione abbiamo deciso di avvicinarci alla festa del 25 dicembre con un calendario dell’Avvento fatto di pensieri, consigli di lettura, poesie, racconti e chi più ne ha più ne metta. Calendario composto da articoli scritti dalle nostre penne, tutte diverse tra loro, ma tutte indirizzate verso il piacere della lettura e dell’intrattenimento per chi legge.
Oggi tocca a me. Per l’occasione ho deciso di condividere un pensiero che ho scritto circa due anni fa per un piccolo monologo da recitare durante un concerto della Vigilia di Natale. Testo che oggi ho rivisitato al netto del mondo che nel frattempo è cambiato per via della pandemia e adattato – neanche troppo – alle esigenze di forma e di stile che richiede un articolo on line.
Buona lettura.
Anche quest’anno è già Natale: testo di Stefano Buzzi
Anche quest’anno è già Natale: che forza! Che tenacia!
Potrebbe anche cascare il mondo che il Natale comunque arriva.
E poco importa se durante l’anno ci sono state guerre, catastrofi naturali, pandemie che hanno rivoluzionato le nostre vite, drammi e festival dell’odio di stampo umano
Natale arriva e come la neve ricopre tutto di bianco incantato, senza cancellare nulla ma lasciando un senso di bello.
È la vita.
È il mondo.
Sono loro che si prendono giorni di tregua e trasformano le lacrime in magici addobbi natalizi. Giorni in cui le grida diventano delicate canzoni ricche di campanelli
Mentre noi…
noi ci lasciamo conquistare.
Gli anni passano, i capelli sbiancano e alle nostre tavole si aggiungono tristi le sedie vuote, quelle che un tempo, ridenti, rendevano speciali i Natali. Erano quelli in cui eravamo bambini e per questo ci lasciamo coccolare da quella nostalgia che contribuisce a rafforzare l’effetto unico della festa più bella che ci sia.
Cresciamo e perdiamo un po’ di quello stupore, o forse soltanto lo dimentichiamo finché poi lo ritroviamo negli occhi del nuovo che si aggiunge alle nostre famiglie. E allora ci esplode il cuore di gioia.
La festa dei bambini? La festa di tutti dico io.
Perché un bambino non è ancora stato adulto, ma un adulto è già stato bambino e col tempo, colpevolmente, se ne è dimenticato.
Dunque non dimentichiamo, sogniamo, restiamo a bocca aperta e voliamo grazie alla più bella delle fiabe natalizie.
Dopotutto la vita sarà lì che ci aspetta a gennaio, fredda come sempre. Sarà più bello affrontarla con il cuore caldo della gioia dei giorni delle feste.
Perché Natale è così, così dalla notte dei tempi.
Il mondo cambia, si inventa, reinventa e va avanti, mentre il Natale è quello da secoli e secoli: una costante magica nella storia della nostra esistenza.
Ci sarà un motivo, no?
E dunque gridiamolo in coro: Evviva il Natale!
Evviva come ci fa sognare e come ci fa cantare.
Evviva come ci cambia.
Evviva come ci predispone all’amore.
Continua a seguire tutti i giorni il nostro appuntamento con il calendario dell’Avvento e con tutte le altre rubriche che curiamo con passione.
E buon avvicinamento al Natale in compagnia di magiche letture!
Ciao Buzzi,
il tuo pensiero è molto bello, molto vero.
Bravo come sempre.