Amo la mia vita è l’ultimo romanzo della straordinaria Sophie Kinsella, edito Mondadori, ed è in perfetta linea con lo stile brioso e accattivante dell’autrice.
Quando acquisti un libro di Sophie Kinsella ti ritrovi tra le mani, di solito, dei testi piuttosto corposi tanto che pensi di non riuscire a leggerlo in breve tempo. Questo è forse un errore che commettono coloro che non hanno mai letto un libro di questa autrice: Sophie Kinsella potrebbe anche scrivere libri di ottocento pagine ma si leggerebbero tutti in men che non si dica.
Almeno, questo è ciò che accade a me personalmente… e mi spiace pure terminare la lettura così in fretta, tanto che io stessa mi pongo dei paletti, non considerando, però, che la curiosità batte l’attesa e quindi poi mi ritrovo a divorare ogni pagina, con l’avidità tipica del lettore compulsivo che non vede l’ora di conoscere la conclusione della storia.
I libri di questa autrice sono divertenti e spensierati, essa riesce a dosare l’ironia e la leggerezza delle parole con argomenti che, comunque, hanno una loro importanza, riesce, insomma a farti cogliere la sfumatura più rosea di tutti gli eventi, come a dire “Ehi! Non starci a rimuginare su, a tutto c’è rimedio!”.
Amo la mia vita: una cover semplice che fa venire voglia di leggere il libro
La copertina di questo libro, come tutti quelli che appartengono alla scrittura di Sophie, è semplice, ma
Ava e Matt – o forse dovremmo dire Aria e Ducht – sono i protagonisti di questa nostra storia: non si conoscono – e questo sarà un particolare di non poco conto che ti trascinerai per l’intera narrazione – , complice un corso di scrittura nella ridente e solare Puglia, farà scoccare la scintilla. È vero che le scintille possono generare grandi incendi, ma al contrario possono anche spegnersi sul nascere.
Sarà così per i nostri protagonisti? Sarà possibile smussare i cosiddetti angoli, ovvero trovare dei territori neutri, per evitare di litigare e trovare quindi degli ottimi compromessi per andare d’amore e d’accordo? Oppure certe divergenze di vedute, chiamiamole così, saranno insormontabili?
Amo la mia vita: perché bisogna sempre amare la propria vita, senza necessariamente dover imporre il proprio modus d’essere ed accettare, quindi, le sfaccettature altrui
Il libro si compone di ventisette capitoli di media lunghezza, il ritmo narrativo è lineare, pulito, scorrevole, leggero e si arricchisce di particolari man mano che si procede nella storia. Sulla scia conclusiva di questo libro, quando pensi che stia per terminare da un momento all’altro, vi sarà un piccolo colpo di scena che ti farà esclamare “Oh no!” e che riguarderà qualcuno che in tutta la storia ha avuto un ruolo di tutto rispetto.
Le pagine scorrono senza che tu te ne renda conto: l’ironia è costante nei libri di Sophie Kinsella, tu che leggi i suoi libri non puoi fare a meno di sorridere e questo a mio avviso è uno dei punti forza di tutte le sue narrazioni
«Comunque. Poi siamo andati a fare la spesa insieme, e non è filato tutto liscio. Pensavo che sarebbe stata una cosa tranquilla. Si va al supermercato insieme! Si riempie il carrello, e via! Ho visto altre coppie fare la spesa. Mettono gli articoli nel carrello, sereni. Chiacchierano tranquillamente. Dicono cose tipo “Prendo le uova?”. Non fissano le cose scelte dall’altro increduli, come se stessero vedendo un programma intitolato “Spese assurde al supermercato”.»
Quando avremo abbondantemente superato la metà della narrazione, la storia compie un primo balzo temporale in avanti di sette mesi e poi un secondo con uno stacco di sei mesi in avanti. Questi scatti, però, sono ben delineati in una continuità regolare, si amalgamano con il resto della storia con armonia senza distacco.
Ecco perché bisogna leggere Amo la mia vita!
Amo la mia vita è un libro che ti trasmette tante emozioni, ti regala uno spaccato importante su ciò che è l’amicizia: Ava e Matt sono circondati da amici e tutti insieme fanno scudo, si proteggono, si sostengono e si comprendono, accettano ogni lato del carattere di ciascuno perché si piacciono così, ma in amore ciò è sempre possibile? Siamo capaci di passare sopra anche a quegli aspetti che per noi rappresentano dei limiti, ponendoci quindi dei paletti?
Ava è piena di vita, solare, ha parecchi progetti in cantiere ed altrettanti sono ben impressi nella sua mente, nutre una grande compassione per quegli oggetti che nessuno sembra volere, è aperta e fiduciosa nei confronti del prossimo, cerca sempre di scorgere il lato buono in ogni persona che incontra
«A volte, solo ogni tanto, sei troppo ottimista nei confronti delle persone. E delle situazioni. Lo guardo stupita. Troppo ottimista? Come può essere un problema?»
Essere benevolente, comprensiva, speranzosa e dare delle possibilità infinite alle persone, per la nostra Ava è naturale come nutrirsi.
Matt, dal canto suo, è molto pragmatico, gusti eclettici, ha delle abitudini che lo aiutano a scaricare lo stress alle quali non rinuncia, sente il peso – e con una certa frustrazione – della famiglia che, in un certo qual senso, lo bracca, lo fa sentire in trappola, ma ciononostante non riesce a sciogliere questo legame.
È però un ragazzo buono e paziente ed è, soprattutto, una persona che sa ascoltare davvero
«Non spara una battuta, come avrebbe fatto Russell. Non mi dice che sono una stupida. E non cerca di distrarmi. È pronto a restare con pazienza accanto a me e ai miei pensieri. È molto bravo in questo, ho notato.»
Sembrerebbero quindi agli antipodi, due persone che tra loro sembrano non collimare: sarà davvero così?
Per scoprirlo non ti resta, quindi, che leggere tutto d’un fiato Amo la mia vita!