Un salto indietro nel tempo a quando per comunicare ci spedivamo le lettere e i social network erano solo una chimera.
Vi è mai successo sistemando vecchi ricordi a casa dei vostri nonni di trovare delle vecchie lettere? Avete mai trovato in un cassetto le parole scritte su fogli ormai ingialliti dal tempo che vostro nonno spediva a vostra nonna dal fronte? Oppure senza correre così tanto indietro con il tempo, avete mai ritrovato nei vostri cassetti le lettere dei vostri primi fidanzatini piene di dolci parole e cuoricini colorati?
Io si.
Ho approfittato di questi giorni estivi prima delle vacanze per fare un po’ di pulizia nella mia vecchia camera a casa dei miei genitori e meraviglia delle meraviglie ho ritrovato le vecchie letterine che mi spedivo con una ragazza con la quale avevo avuto una breve avventura durante un soggiorno al mare tramutatasi poi in un amore platonico per corrispondenza. Sto parlando di almeno venti anni fa. Il ritrovamento mi ha fatto al momento sorridere, ma poi mi ha sbattuto in faccia la malinconia consona agli anni che passano.
Pensateci bene, ma si usa ancora scrivere le lettere?
Per chi come me si aggira attorno ai quarant’anni (e a maggior ragione anche per chi è più avanti con l’età) è naturale accorgersi di come siano cambiati i tempi. Agli inizi degli anni duemila, o come preferisco alla fine degli anni novanta, fare i fidanzati non era per nulla facile, per lo meno non come oggi che grazie ai cellulari sembra di stare insieme 24 ore su 24. Innanzitutto già per telefonare a una ragazza dovevi chiamarla sul fisso a casa e quindi passare attraverso le grinfie dei genitori (esperienza che ci ha forgiato, ah se ci ha forgiato), e in seconda battuta per essere aggiornato su cosa succedeva nelle sue giornate dovevi aspettare di ricevere una lettera. Attenzione! Non necessariamente spedita per posta, ma anche semplicemente consegnata a mano per vie traverse da qualche amico in comune.
La morale è che si scriveva. A mano. Si stendevano le parole sui fogli, noi maschi con la zampa di gallina, mentre le ragazze erano delle vere e proprie grafiche nate che stavano attente a dare un giusto gusto visivo al foglio. Non entro nel merito dei contenuti, che probabilmente sono gli stessi dei ragazzini di oggi, ma sottolineo ancora una volta la grande importanza che aveva lo scriversi.
Azzardo che oggi quello che più somiglia alla lettera dei tempi prima di internet sono le storie di Instagram, un modo immediato (che sia chiaro mi piace!) per raccontare la nostra vita. Un selfie tra due amiche al lago, al tramonto davanti a uno spritz equivale a quello che ai quei tempi sarebbe stato “Oggi sono andata con la mia amica a fare un aperitivo davanti al bel tramonto sul lago ed è stato fantastico” e capite benissimo che i tempi e l’attenzione sono ben diversi.
Ma io sono un romantico, e una foto per quanto sia bellissima da vedere e condividere, non potrà mai sostituire l’emozione di leggere e usare la fantasia per immaginare la scena descritta dalle parole. E quindi sono sempre combattuto. Meglio la tradizione o il futuro che ci avvinghia sempre di più? Bisogna ammettere che noi che siamo stati ventenni a cavallo del nuovo millennio ci troviamo in una posizione privilegiata in quanto abbiamo vissuto il mondo senza internet e stiamo vivendo il mondo connesso. Conosciamo bene il piacere di incontrarsi per strada, di scriversi, di stringersi la mano e abbiamo imparato ad usare la tecnologia come aiuto alla vita reale e non in sostituzione delle emozioni che hanno contraddistinto la nostra adolescenza.
Quindi, concludendo, lancio una idea: potremmo ancora mandarci le lettere scritte a mano, e poi fare anche una storia sui social con la fotografia della lettera o di noi intenti a scriverla con carta e penna, magari simpaticamente usando l’hashtag #scrittoamanocomeunavolta.
Caro Stefano io sono proprio una di quelle di una volta, che scriveva le lettere e usava tutti i mezzi possibili per farle arrivare al destinatario. Ed anche la descrizione delle telefonate! Quanti ricordi hai re-suscitato. E non ti nascondo che, anche se gioco forza mi sono dovuta adeguate alla modernità, ogni tanto la scrivo una lettera, magari non la spedisco e… chissà se un giorno lontano qualcuno potrà sorridere, proprio come facciamo noi nel riesumare quelle dei nostri nonnino zii o genitori.
Caro Stefano anche io faccio parte dei giovani che da adolescenti scrivevano a mano. Ho ancora conservate in una scatola in cantina le letterine, le cartoline, i diari e i quaderni; ho scritto pigne di quaderni, era così che studiavo.
Ed è da un’idea simile alla tua che ho deciso di ricominciare a scrivere… i miei romanzi da ora in poi avranno la prima bozza scritta a mano.?
Buzzino, caro…come sempre le tue parole incontrano i pensieri, in fondo, di tutte noi, di quelli che nonostante i kindle e i tablet, preferiscono poi la bellezza e il profumo della carta scritta. E hai proprio ragione quando decanti la bellezza di una lettera scritta magari macchiata dall inchiostro di una bella penna stilografica… Ti confido… Nel mio cassetto dei ricordi conservo tutte le lettere di mio padre, i pensieri d’amore e di augurio di mia madre… E ancora oggi nei momenti importanti, non ho dubbi… Due parole d’amore rigorosamente scritti con la penna dei ricordi… ❤️
Caro Stefano, la magia di una lettera scritta a mano non si può superare. L’attesa che ti fa battere il cuore, sia di chi la riceve sia di chi l’ha scritta. Adesso il mondo va molto veloce e pretende che ogni cosa stia al suo passo, anche le emozioni…passano così velocemente che troppo spesso non si ha nemmeno il tempo di viverle. Scriversi ancora lettere a mano sarebbe un modo per rallentare, per gustarsi e godersi queste emozioni che troppo spesso ci sfuggono.
Bellissimo articolo. Grazie per le mie ( emozioni, queste me le tengo strette ) che mi hai fatto rivivere e ricordare.?
Caro Stefano,
Sarebbe iniziata così una lettera scritta a penna su un foglio bianco. Ne ho scritte anch’io e aspettate con ansia altre. Lettere che si trovano ancora in una scatola a casa dei miei genitori. E le telefonate? Al primo squillo, ad un determinato orario, era una corsa ad ostacoli per arrivare per primi al telefono. Bellissimi ricordi…
Le lettere non sono solo parole scritte su un foglio, sono molto di più. Si tratta di una piccola magia: scrivendo si ferma il tempo sul foglio; la forma delle lettere che compongono le parole, il profumo della carta, il colore dell’inchiostro, contribuiscono insieme al pensiero scritto a creare un’emozione unica che ogni volta che quella lettera sarà tra le nostre mani sentiremo forte come la prima volta.
Io ne ho ricevute e adoro scriverne, lo faccio tutte le volte che voglio che ciò che scrivo rimanga nel tempo.
Grazie Stefano per aver ricordato questo speciale mezzo di comunicazione che anch’io penso sia bene riprendere ad usare, magari attualizzandolo, come hai proposto tu.