Lettura e ricerca della felicità
Per chi ama leggere la felicità ha la forma di un libro o meglio, ha la forma di uno scaffale pieno di libri che il lettore non vede l’ora di scoprire; come sosteneva Jules Renard:
Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza d’essere ancora felice.
Su questo argomento è si è scritto sin dall’inizio del mondo e si continuerà a farlo perché chiunque, a modo suo, è alla ricerca della felicità.
5 approcci per la ricerca della felicità
C’è chi la disegna, come Enrica Manari nel suo Manuale illustrato della felicità edito De Agostini, con un cammino fatto di immagini e parole, in cui si raccontano piccole grandi azioni quotidiane da dedicare esclusivamente a noi stessi che invitano a guardarsi dentro e guardare oltre, spezzando la monotonia di giornate vissute di fretta e in modo distratto.
C’è chi la raggiunge mollando tutto e partendo per un viaggio come Gianluca Gotto ne Le coordinate della felicità. Romanzo autobiografico e auto-pubblicato di chi si è sentito “fuori posto” in una vita normale e ha scelto di vivere libero, da nomade digitale, trasformando una passione in un lavoro e il viaggio in uno stile di vita. Facendo della ricerca della felicità il punto di partenza e il proprio scopo di vita.
C’è chi la esplora mettendo in dubbio tutte le convinzioni e i meccanismi mentali come Russ Harris ne La Trappola della Felicità, Erickson editore. Questo libro ci conduce alla scoperta della nostra personale trappola fatta di convinzioni inutili e inesatte a proposito della felicità, guidandoci a prendere coscienza dei meccanismi mentali che ci tengono prigionieri, facendoci sentire più tristi nonostante il grande sforzo di ricerca di questo stato emotivo. E’ un approccio terapeutico innovativo con solido fondamento scientifico, basato sulla mindfulness, e permette di sviluppare la “flessibilità psicologica” che consente di superare i momenti critici e di vivere pienamente il presente basandosi sui propri valori, senza inseguire gioie preconfezionate da altri.
C’è chi le fa spazio eliminando le proprie zavorre interiori come Maria Beatrice Alonzi ne Il libricino della felicità. Un manuale che parte da domande come: “Da quando ho smesso di essere felice?“ per arrivare a raggiungere i propri desideri in qualunque ambito. Indica la rotta che va da una burrascosa situazione di partenza in cui non si sa più cosa si vuole o in che direzione andare, ad un processo di ricostruzione che riporta in luce sogni e obiettivi, fino ad arrivare al traguardo senza farsi più limitare da zavorre inutili e sbagliate come il peso del passato o il senso di colpa.
C’è chi la conquista leggendo come Rachele Bindi ne I libri che fanno la felicità Vallardi A. editore. La sostenitrice della “libro-terapia” mostra il lato più gioioso e terapeutico della lettura e ci guida in un cammino letterario lungo 135 libri per: imparare a dimenticare la frenetica agenda della giornata, meravigliarci delle piccole cose, rivalutare gli affetti familiari, superare le nostre paure e leggere nel profondo delle storie. Un meraviglioso viaggio attraverso generi ed epoche che, domanda dopo domanda e libro dopo libro, permette di indagare noi stessi e scoprire il vero significato della parola felicità.
La tua strada felice
Qualunque approccio scegliamo di adottare, la felicità è un concetto fluido e mutevole: nessuna rigidità può portarci alla meta perché non è ricercandola ossessivamente o rincorrendola senza sosta che la raggiungeremo e soprattutto nessuna gioia raggiunta manterrà la sua forma in modo permanente.
La felicità non dipende dalle cose esterne ma dal modo in cui le vediamo. Lev Tolstoj
La felicità è un continuo esplorare con curiosità dentro noi stessi. Con il giusto sguardo, possiamo trovarla tra le piccole grandi cose di ogni giorno e i libri che leggiamo possono fornirci nuovi spunti, strumenti e modi di guardare.