Caro lettore, sono passati due anni da quando il campione paraolimpico Alex Zanardi ha avuto un grave incidente a Pienza nel grave scontro contro un camion mentre era in handbike. Era il 19 giugno del 2020. Ad oggi Alex Zanardi continua la sua battaglia per riprendere al meglio le sue condizioni psicofisiche, lontano giustamente dai riflettori, nella più totale riservatezza. Nei mesi scorsi la moglie Daniela e il figlio Nicolò avevano confermato il ritorno a casa di Zanardi; il campione deve tuttavia continuare le visite periodiche nei centri specializzati per monitorare la sua salute e continuare con la riabilitazione.
Visto l’assenza dalla vita pubblica, ti voglio ricordare le sue imprese che lo rendono più che un uomo, un iron man che non molla mai. Tutti vorremmo avere la tempra e l’ottimismo di Alex, un sorriso stampato sempre sul volto, un mix di positività e apertura alla vita incredibile.
“Dico spesso che la vita va amata riempiendola di tentativi e che anche quando ti impone difficoltà impreviste, continuare a sorriderle è l’unico modo per fare accadere le cose”.
Questo è stato uno degli ultimi pensieri di Alex Zanardi prima dell’incidente di due anni fa. Un pensiero fatto di cose belle, un messaggio di rinascita che risuona potente.
Ripercorriamo la sua grande carriera!
La carriera di Alex Zanardi
Alessandro Zanardi, per tutti Alex, nasce il 23 ottobre del 1966 a Bologna da papà Dino e mamma Anna. Ha sin da piccolino la passione per i motori, e si appassiona alla Formula 1. Inizia una carriera di successo nel mondo delle corse, ma il 15 settembre 2001 un incidente in gara cambia la sua vita per sempre.
Durante una gara del campionato Champ Car al Lausitzring, in Germania, Zanardi perde improvvisamente il controllo della vettura, che viene centrata dal pilota Alex Tagliani; l’incidente gli costa l’amputazione di entrambi gli arti inferiori. Dopo 16 operazioni chirurgiche e 7 arresti cardiaci, Zanardi riesce a sopravvivere e Alex reagisce così: “Quando mi sono svegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa.”
Da quel momento per Alex incomincia una seconda vita e dopo una lunga e difficile riabilitazione, Zanardi inizia a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e, ritiratosi dalle corse automobilistiche, intraprende una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, in handbike nella categoria H4. Ma Zanardi fa qualcosa in più: fa partire il progetto Obiettivo 3, nasce in lui il desiderio di regalare un’opportunità e di voler sostenere coloro che vorrebbero avvicinarsi allo sport ma non possono anche dal punto di vista economico.
Ma non è finita qui: Alex conquista 8 titoli mondiali, due medaglie d’oro e una d’argento nella staffetta a squadre miste alle Paralimpiadi di Londra 2012. Alex continua a vincere ai mondiali di Notwill 2015, nel 2016 conquista per la quinta volta la Maratona di Roma nella categoria Handbikes fino ad arrivare alle Paralimpiadi di Rio dove si porta a casa un oro nella crono H5, un argento nella gara su strada ed un altro oro nella staffetta H2-H5 con i compagni Podestà e Mazzone.
Un successo dopo l’altro insomma.
La seconda vita di Alex Zanardi
Ora vorrei segnalarti, come ciliegina sulla torta, il secondo libro pubblicato da Rizzoli di Alex Zanardi che, insieme al giornalista Gianluca Gasparini, scrive “Volevo solo pedalare…ma sono inciampato in una seconda vita”, dove puoi trovare la ricetta del reinventarsi una vita nuova, come guardare la cose da un’altra prospettiva e affrontare la sfida delle sfide, quella della vita.
“Volevo solo pedalare” ripercorre tredici anni di vita eccezionale, raccontata come se si trattasse della normalità, ma affrontata sempre con il sorriso sulle labbra e la passione nel cuore.
Nella giornata del 2 agosto, è scoppiato un incendio nella casa di Zanardi e alcuni macchinari che servono per la sua riabilitazione sono stata danneggiati. Al momento Zanardi è stato trasferito in un centro medico di Vicenza.
Ora Alex, non ci resta che aspettarti nuovamente vincitore in altre gare e altre competizioni, magari proprio nel sogno che volevi realizzare, quello delle macchine da corsa.