È il 1 di aprile ma non è uno scherzo, Adolesco di Timoty Megaride esce oggi in tutte le librerie. È un romanzo molto particolare, circondato da una punta di mistero come per il vero nome dell’autore di cui non è dato di sapere se non che è un eteronimo.
Inevitabile che si sia accesa la curiosità, ma Il ramo e la foglia, la casa editrice che ha pubblicato il romanzo, non si è sbottonata più di tanto, come dire, “se vuoi saperne di più non devi fare altro che chiederlo personalmente!” Messaggio arrivato!
Adolesco, il terzo volume pubblicato dalla nuova casa editrice
In attesa di venire a capo del mistero scopriamo invece qualcosa in più sulla nuova casa editrice. Mi è subito sembrato un nome diverso e significativo così come si descrive la stessa casa editrice, una squadra nata sull’esperienza della rivista online di La Recherche.it fondata nel 2007 e attualmente attiva.
“Entrambe sono intimamente in simbiosi: l’uno attinge sostanza dalla terra e dal fusto, l’altra raccoglie dal cielo la luce; insieme definiscono continuità e rinnovamento.
Le foglie germogliano, si aprono e si seccano, in un ciclo vitale; ogni foglia lascia posto a un’altra, alimentata dalla medesima linfa.
Il germoglio è l’esordio, la foglia che spicca è l’ardore della novità, l’insieme del loro verdeggiare è la letteratura.”
Non c’è dubbio, il progetto della nuova casa editrice è importante e gli obiettivi da raggiungere sono chiari. Per trasmettere una letteratura nella sua interezza è necessario guardare al futuro avvalendosi del progresso tecnologico senza mai perdere di vista la tradizione. Sulla base di questo criterio sarà poi possibile attuare un percorso di pubblicazione per scrittori capaci di esprimere una scrittura di qualità, attenta alla innovazione in tutti i campi letterari.
Dalla narrativa alla poesia, alla saggistica divulgativa, qualunque sia il campo scelto l’importante è lasciare il segno! Contemporaneità e tradizione sono le parole chiave per dare vita ad una letteratura attenta al presente ma protesa verso orizzonti più ambiziosi per soddisfare un pubblico di lettori sempre più ampio.
Adolesco, “un libro dissacrante, ribelle, a tratti politicamente scorretto”
“Al cuor non si comanda, cazzo! E voi volete comandare al cuore? Allora siete voi fuori di testa, non io”.
Il romanzo racconta la storia del sedicenne Tommaso, rampollo di una famiglia premurosa e benestante che si trova in poco tempo a indossare l’etichetta di «depravato». Con una lingua schietta e passionale, il protagonista ripercorre a ritroso tutte le tappe che lo hanno condotto a questo punto: fra conflitti generazionali, pulsioni, tabù, revenge porn e cripto-omosessualità, Tommaso racconta sé stesso e snocciola le sue opinioni sul mondo degli adulti e sulla società tutta.
“Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità;
tipo: dica lo giuro! Io sono Tommaso.»
Rinchiuso in casa, un sedicenne affida alla neutrale imparzialità di un registratore vocale la sua versione dei fatti. Nel giro di qualche anno, da ragazzino problematico e un po’ ingenuo, figlio di avvocati della
media borghesia di una qualunque città italiana, Tommaso si è trasformato in un “depravato agli arresti domiciliari”. Cosa è successo per arrivare a questo?
La voce di Tommaso ripercorre le tappe del proprio allenamento sentimentale: la fascinazione per l’amica Mariarosa diventata il primo «ambaradan»; i giochi con l’inseparabile Riccardo e la scoperta della sessualità; le sedute con Giona, lo psicologo che lo orienta fra le assurdità del mondo dei grandi; l’incontro con la seducente professoressa Marta, che consegna a Tommaso le chiavi per aprire la porta degli affetti più puri e dei desideri più inconfessabili.
Fra conflitti generazionali, pulsioni, tabù, revenge porn e cripto-omosessualità, Adolesco è un flashback intenso e dissacrante sugli sventati mutamenti dell’adolescenza, sulla percezione del mondo esterno, sulla coscienza sociale di un ragazzino inquieto.
Timothy Megaride rielabora un recente fatto di cronaca dal quale parte per risvegliare glia animi, sollevare le coscienze sull’inclusività, il rispetto dell’altro, la libertà sessuale, il senso di fratellanza. Più che le mie parole ti colpiranno alcuni brani tratti dal romanzo dell’autore,
“Quando tornai a casa andai a guardare sul vocabolario il significato di supino. Vabbè, in italiano, è un aggettivo con molti significati, e vuol dire anche sottomesso. Allora pensai che la parola latina adultum era un supino e significava sottomesso e l’esempio del vocabolario diceva di qualcuno che mostra
accondiscendenza cieca e servile.
Allora decisi che io non volevo essere adultum, cioè adulto, cioè supino, che non volevo mostrare a nessuno accondiscendenza servile, cazzo. Io ero io e volevo restare io e non prendevo gli ordini dagli altri e poi mi incazzai perché è pazzesco che essere adulti significa essere ubbidienti e basta. Mai e poi mai, io volevo restare adolescens per sempre. Punto.”
Buona Lettura
Grazie per questa bella segnalazione.
Grazie, sono contenta che l abbia apprezzata, noi come sempre rimaniamo a disposizione per qualsiasi novità..a presto e in bocca al lupo per il romanzo