Il calcio è musica, danza e armonia. E non c’è niente di più allegro della sfera che rimbalza.
E con una delle sue celebri frasi che vogliamo ricordare Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come il grande Pelé, che è morto nella giornata del 29 dicembre all’età di 82 anni. Avevamo già dedicato a lui un articolo perché le sue condizioni di salute si erano notevolmente aggravate e tutto il mondo del calcio era in ansia dopo che era trapelata la notizia delle cure ormai palliative presso l’ospedale Albert Einstein di San Paolo, in cui il mito del calcio stava effettuando la degenza per un tumore.
Moltissimi i messaggi di cordoglio e affetto da tutte le parti del mondo.
Pelé: i messaggi di saluto al grande O Rei
Pelé ci ha lasciato oggi. È andato in paradiso con Coutinho, suo grande compagno al Santos. Ora è in compagnia di tante stelle eterne: Didi, Garrincha, Nilton Santos, Sócrates, Maradona. Ha lasciato una certezza: non c’è mai stato un numero 10 come lui. Grazie Pelè.
Lo scrive su Twitter il Presidente eletto del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva.
Grazie al suo estro e alla sua classe è riuscito a lasciare il segno anche nelle generazioni che non hanno avuto la fortuna di vederlo giocare. Oggi tutto il mondo piange una leggenda di nome Pelè.
Questo il messaggio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni su twitter.
Oggi vogliamo ricordare Pelé con due libri che ne celebrano la grandezza. Vediamoli insieme.
Pelé. Io, l’unico re
Nel 2006 è uscito Pelé. Io, l’unico re, scritto dallo stesso campione insieme a Orlando Duarte e Alex Bellos: la palla di stracci calciata nelle strade in terra battuta a piedi scalzi, la crescita di un ragazzino destinato a diventare il numero uno, la nazionale brasiliana simbolo di un Paese intero che si fermava per vederlo giocare.
Partite storiche, imprese epiche e tanti retroscena inediti che raccontano il Pelé privato, dai matrimoni falliti ai figli, da Miss Brasile alle conigliette di Playboy, l’altra faccia del calciatore.
Questa la sinossi.
Il suo nome è sinonimo di calcio. E chi ama il calcio amerà la sua storia. Il più grande giocatore di sempre è nato in una baracca, che anche adesso sta in piedi a malapena, retta forse dalla targa che porta il suo nome. Aveva un padre calciatore, ma povero. Davvero altri tempi. Ha imparato i tiri e le finte che lo hanno reso celebre giocando con una palla di stracci e rigorosamente scalzo. Quello che è successo poi va oltre ogni sogno di ragazzino.
Edson Arantes do Nascimento aveva solo diciassette anni quando arrivò quel “tocca a te, ragazzo” che lo fece esordire, segnare e vincere i Mondiali. Gol dopo gol, fino a mille e molto oltre, dopo aver fatto piangere portieri e impazzire difensori, è diventato per tutti, indiscutibilmente, “O Rei’; il re. Bagni di folla, città in delirio: per vederlo giocare veniva ordinato il cessate il fuoco in paesi in guerra, venivano espulsi gli arbitri che volevano espellere lui. E poi ancora Mondiali, ancora gol e vittorie.
Partite entrate nella storia, nell’immaginario di tutti gli appassionati di calcio, che vengono raccontate in queste pagine come affascinanti radiocronache della memoria, dal punto di vista privilegiato del goleador. Retroscena compresi.
Pelè: The Autobiography
Risale al 2008, invece, Pelé: The Autobiography, libro in inglese in cui è lo stesso brasiliano a raccontarsi: dall’infanzia al tetto del mondo e oltre, come e attraverso quali tappe è diventato un simbolo planetario non soltanto nel mondo del calcio.
Dalle strade povere di San Paolo a un’icona internazionale e uno dei calciatori più celebri di tutti i tempi, la storia della vita di Pelé è tanto straordinaria quanto avvincente. Con la sua tipica arguzia e deferenza, la leggenda ci trascina in una storia meravigliosa illuminata da intuizione e umorismo e che racchiude tutto ciò che avresti sempre voluto sapere sul grande uomo stesso.
Dalle scarpe luccicanti per pochi centesimi extra al Baru Athletic Club al trionfo in diversi Mondiali, la gloria di essere in cima al mondo – e rimanerci – è condivisa in quella che è senza dubbio una delle autobiografie da leggere dell’anno . Oltre ai suoi successi atletici, Pelé è stato anche un convinto attivista per i diritti umani e in particolare per la difficile situazione dei bambini di strada nel suo paese d’origine, che ha portato alla nomina ad ambasciatore delle Nazioni Unite e al titolo di cavaliere onorario della monarchia britannica.
Di volta in volta avvincente, commovente e illuminante, questa è la storia definitiva dell’ascesa di una stella e un’incredibile testimonianza di come anche le persone più umili della società possano raggiungere le vette vertiginose dell’adorazione e del successo in tutto il mondo.
Infine, vogliamo celebrare Pelé con una delle sue frasi che rimarrà impressa nella storia:
Il football è uno sport composto di fatti semplici, ma purtroppo ce ne scordiamo spesso. È necessario avere un legame quasi sentimentale con la palla. Devi trattarla con delicatezza, quasi fosse una cara amica. Per regolare i suoi movimenti, devi soggiogarla. E se commetti un errore, non disarmare.