22.11.63 è una data significativa per i più; lo è per il popolo americano, che quel giorno ha perso uno dei suoi presidenti più amati; lo è per il resto del mondo, che ha assistito a uno degli eventi più drammatici degli anni ’60; lo è anche per gli amanti di Stephen King per cui 22.11.63 rappresenta non solo una data storica, ma anche un romanzo, quello che senza alcun dubbio è il vero capolavoro del re del brivido. Ma andiamo con ordine.
Gli anni ’60 erano già cominciati da quasi tre anni, i Beatles erano già al secondo disco, ma il sound era ancora quello degli anni ’50. Per le strade si cominciavano a vedere i primi jeans a zampa di elefante, i capelli lunghi e i simboli di pace. Nel
22.11.63: un viaggio nel tempo per cambiare le sorti del mondo?
L’omicidio di Kennedy influenzò tutti i media: ricordiamo i quadri di Andy Warhol con le immagini del funerale, il cinema, la musica, la letteratura, non solo dell’epoca. La morte di Kennedy è rimasta nell’immaginario nordamericano come, e forse più, di quella dello stesso Abraham Lincoln. Tanto che, 48 anni dopo, anche Stephen King ha voluto dire la sua sui fatti accaduti.
Innanzitutto, è bene dire che il punto di vista di King è quello di un filo kennedyano tanto che il libro parte proprio dall’idea di tornare indietro nel tempo e, grazie alla conoscenza della storia, impedire l’attentato a Kennedy. Della possibilità di viaggiare nel tempo si accorge Al, il proprietario di una tavola calda che, per puro caso, scopre nella cantina del suo locale un varco temporale che collega gli anni 2000 agli inizi degli anni ’60. Quando si riattraversa il varco temporale, a prescindere da quanto tempo si sia trascorso nel passato, nell’epoca moderna sono passati solo pochi minuti. Un’altra peculiarità dei viaggi nel tempo è che ogni volta che si ritorna nel passato tutto si azzera e si ricomincia da capo. In uno dei suoi viaggi, Al si ammala di tumore. Tornato nel presente confida la sua scoperta a Jake Epping, un professore di college, e lo convince a prendere il suo posto, con precise istruzioni: una volta salvato il presidente, il varco andava distrutto e il mondo, con Kennedy ancora vivo, sarebbe stato senz’altro migliore. Le avventure nel passato di Jake sono, ovviamente, la parte centrale e più appassionante del libro. Ovviamente il passato non gli renderà le cose facili, Epping non riuscirà subito nel suo intento e sarà costretto a fare più di un viaggio. Ovviamente troverà l’amore nella persona di Sadie, la bibliotecaria della scuola nella quale troverà lavoro, e ovviamente alla fine riuscirà a scongiurare l’attentato. Ma, come già era successo a Homer Simpson, anziché un modo migliore troverà ad attenderlo un mondo sull’orlo della catastrofe. Così, tornerà un’ultima volta nel passato, rinuncerà a salvare il presidente, rinuncerà all’amore, ma salverà il mondo.
A prescindere dall’invenzione e dalle parti più fantastiche del romanzo, la forza del libro sta nell’accuratezza della ricostruzione storica, con la quale King dimostra, se ce ne fosse bisogno, di non essere solo uno scrittore di horror, ma un maestro della narrativa e soprattutto della psicologia dei personaggi.