Ci risiamo caro iCrewer, ancora una volta sono felicissimo di prenderti per mano e portarti insieme a me alla scoperta delle curiosità e delle date che hanno caratterizzato la storia della cultura pop. Oggi, con questo articolo, viaggiamo indietro nel tempo fino al 1952, anno in cui, per dirla tutta, non erano ancora nati neanche i miei genitori.
Basta questo, per farmi provare la sensazione di essere al cospetto di un anno, il 1952, che appartiene a un passato che si può definire più che remoto, e che, probabilmente, è indicativo di un mondo che è stato e che ora non esiste più.
1952: L’ANNO DI NILLA PIZZI
Ne è una dimostrazione il risultato della seconda edizione del Festival di Sanremo, che ancora, nel 1952, andava in onda dal Casinò della città ligure e non dallo storico teatro Ariston, che vide occupare tutti e tre i posti del podio dalla stessa artista: Nilla Pizzi.
È l’anno in cui la cantante, bissando il successo dell’edizione precedente ottenuto con Grazie dei fiori, trionfa con Vola colomba, seguita da Papaveri e papere, due canzoni che ancora oggi, a distanza di settanta anni, suonano nella nostra mente anche solo leggendone il titolo. Sono sicuro che anche tu, iCrewer, non hai potuto fare a meno di canticchiare questi due motivetti che hanno scritto la storia della canzone italiana.
Come detto, Nilla Pizzi, quell’anno, stabilì un record ancora imbattuto, anche per via del completo stravolgimento del format che con il passare degli anni ha caratterizzato la kermesse canora: occupare tutti i gradini del podio. Oltre alle due canzoni già citate, la terza classificata fu Una donna prega, che francamente io, anche scavando ogni possibile cassetto della memoria e del mio sapere, non associo a nessuna melodia che conosco.
Ma ciò che so io poco importa, quello che è da sottolineare è lo straordinario risultato ottenuto dalla cantante, che, oltretutto, secondo alcune cronache dell’epoca che si leggono, fu anche la protagonista del primo scandalo legato al Festival in quanto la sua bellezza fu contesa in una piccola rissa da Gino Latilla e Cinico Angelini. Mi vien da pensare che l’amore e sopratutto lo charme delle dive non ha proprio tempo, queste sono cose che succedono anche adesso, magari senza zuffe ma con qualche insulto su Instagram.
1952: LA NASCITA DI UN MONDO NUOVO
Ma il 1952, a dispetto del mio continuo dargli del vecchio e superato, è anche un anno in cui si sono gettate le basi di alcune usanze e realtà che ancora oggi caratterizzano il nostro presente:
il 10 aprile, infatti, iniziano in fase sperimentale le prime trasmissioni della RAI, che fino a quel momento era stata prettamente un mezzo di comunicazione radiofonico. E sappiamo bene come la TV di stato nel corso degli anni, ed in particolare degli anni sessanta e settanta, abbia contribuito allo scrivere la storia del nostro paese attraverso un servizio pubblico che portava nelle case degli italiani la possibilità di vedere e quindi conoscere il mondo intero. È sempre nel 1952, che viene introdotto il canone, ovvero l’imposta sulla detenzione di un apparecchio televisivo.
Sempre pensando al grande cambiamento che ha portato la televisione, anche attraverso la nascita della RAI, c’è una curiosità legata a quest’anno che mi piace riportare in questo articolo, ovvero l’installazione della prima cabina telefonica in piazza San Babila a Milano. Uno strumento che permetteva di collegare le persone che, nonostante oggi sia completamente caduto in disuso, allora segnò l’inizio di un comfort che si protrasse fino a quasi a ridosso dei giorni nostri.
Ricordo benissimo, quando ero piccolo, ma anche negli anni della mia adolescenza, quelli che hanno preceduto l’avvento dei cellulari, che quando andavo in vacanza, la sera, dopo cena, andavo alla cabina più vicina all’albergo per chiamare le nonne e raccontargli con entusiasmo le giornate vissute in riva al mare. Ricordo benissimo anche l’odore impossibile che si respirava all’interno di quelle strutture che avevano la sfortuna di passare ventiquattro ore su ventiquattro la loro esistenza sotto i raggi scottanti del sole e sotto ogni tipo di intemperia.
Chiedo a te, carissimo lettore, se sei a conoscenza di un luogo in cui se ne può trovare ancora una, visto che un po’ di nostalgia, ricordando questa curiosità mi è venuta.
Eventi dunque, e curiosità, che come detto risalgono a una vita fa, ma che, se pensiamo alla prossima fetta della torta che compone questo articolo, lascia veramente senza parole: il 6 febbraio del 1952, infatti salì al trono la Regina Elisabetta II… ed è ancora lì!
Donna straordinaria, dotata di un carisma e di una personalità invidiabili, è la regnante che ha stabilito il record di longevità sul trono, passando con eleganza attraverso ogni tipo di notizia più o meno burrascosa che ha caratterizzato la sua famiglia reale. Una vera icona dell’epoca moderna, una donna raccontata in molte pellicole cinematografiche e una donna che ha sempre saputo soppesare le parole e scegliere con accuratezza il momento in cui esprimerle.
Di recente, l’abbiamo sentita rivolgersi alla nazione durante i mesi del lockdown con un discorso ritenuto veramente storico.
1952: LETTERATURA
Per quanto riguarda la letteratura, per quanto riguarda i libri, il 1952 è l’anno de Il vecchio e il mare, il grandissimo capolavoro di Ernest Hemigway scritto nel 1951 e uscito per la prima volta sulla rivista Life nell’anno che stiamo attraversando oggi con questo articolo.
Un romanzo breve che dopo essersi aggiudicato il Pulitzer è stato menzionato nelle motivazioni per il Nobel alla letteratura assegnato all’autore americano nel 1954. Un romanzo in cui si legge tutta la poetica di Hemingway a partire dal rapporto tra la vita e il destino fino ad arrivare al confronto con gli ultimi anni dell’esistenza umana.
Un capolavoro che segnalo in questa edizione uscita di recente, nel 2016, per gli Oscar Mondadori con l’arricchimento della postfazione scritta dalla sensazionale Fernanda Pivano.
Dopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a pescare nulla, il vecchio Santiago trova la forza di riprendere il mare: questa nuova battuta di pesca rinnova il suo apprendistato di pescatore e sigilla la sua simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pesce spada dei Caraibi. nella lotta quasi a mani nude contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione finalmente sconfitta.
Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura. E, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita. Postfazione di Fernanda Pivano.
1952: IL CINEMA
C’è ancora un piccolo paragrafo, che prima di chiudere questo articolo, vorrei scrivere e sottoporre alla tua attenzione, ed è quello dedicato al grande schermo.
Esce nel 1952 Cantando sotto la pioggia, il film diretto e interpretato da Gene Kelly, e sono convinto che anche in questa occasione, come per le canzoni di Nilla Pizza, anche tu, caro iCrewer, hai subito fatto partire nella tua testa le note e le parole della famosissima Singin’ in the rain, sicuramente immaginando anche la scena di quell’uomo che canta e saltella improvvisando un tip tap, con il soprabito sotto il diluvio, riparato, si fa per dire, soltanto da un ombrello.
A costo di essere ripetitivo, devo dire anche in questa occasione, che sono sempre meravigliato di come un prodotto confezionato così tanti anni fa, riesca a imprimersi stabilmente nella mente e nelle conoscenze di tutti come fosse un bene comune necessario per il nostro vivere.
La domanda è sempre la stessa, riusciremo noi, in questo nostro tempo presente, a lasciare qualcosa di altrettanto valore a tutte le generazioni che verranno?
Io confido nell’arte e in chi la pratica con passione e creatività.