Ciao iCrewer! Un oggetto indispensabile per ogni amante dei libri è, senza dubbio, il segnalibro. Non so te, ma io ne ho a bizzeffe: fogge diverse, varie grandezze, molte fantasie e scale cromatiche. Di cartoncino, di plastica, in 3D. Souvenir di viaggio, regali, semplice svizio personale. Insomma, la lista potrebbe continuare per un bel pò.
Con il tempo, e le letture, ho notato una cosa particolare: non uso sempre lo stesso segnalibro. Le variazioni non sono dettate dalla comodità, quanto piuttosto dal tipo di volume che mi accingo a cominciare. Quindi mi sono chiesta “Perché non farne una specie di gioco? Perché non provare ad abbinare ai vari tipi di segnalibro un’opera specifica?” Ti va di provare con me?
Segnalibro di cartoncino
Il primo segnalibro che mi viene in mano è uno di quelli classici, di cartoncino, che possono essere decorati da scritte, massime, citazioni o disegni. Personalmente, in questo periodo ho un debole per quelli dipinti ad acquerelli. Basta l’immagine per farmi iniziare a sognare e viaggiare. Tenendo in mando un segnalibro di questo genere, il primo libro a cui penso è L’emporio dei piccoli miracoli di Keigo Higashino. Un romanzo che parla della forza delle parole, dell’importanza di ascoltare e di credere in se stessi.
Segnalibro di metallo
Un oggetto più ricercato, magari di metallo, con qualche ninnolo applicato, mi darebbe un’altra sensazione. Evocherebbe un’atmosfera particolare: luci soffuse, un libro appoggiato su un tavolino basso, posizionato vicino al bovindo. Dalla finestra entra una luce fioca ed il tè caldo crea una leggera condensa sul vetro. Da lì a Black Friars -L’Ordine della Spada di Virginia de Winter il passo è breve. Primo capitolo della serie, narra in un’ambientazione tra il medievale e il fantasy le vicende di Eloise, studentessa di Medicina all’università della Vecchia Capitale. Credo sia uno dei miei libri preferiti.
Segnalibro di tessuto
Un segnalibro morbido, di tessuto, mi fa pensare ad una lettura adatta ai momenti in cui abbiamo bisogno di fermarci un attimo, riprendere fiato, riflettere, magari grazie all’aiuto di un’opera che già conosciamo. Qualcosa con cui siamo a nostro agio ma che, contemporaneamente, ci offre sempre nuovi spunti. Credo che Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry sia l’emblema della storia che continua a stupire, indifferentemente dal fatto che il volume sia stato aperto una, dieci o cento volte.
Segnalibro d’emergenza
E per finire, il segnalibro d’emergenza. Un biglietto del bus, del treno, uno scontrino, un post-it, un ritaglio, qualsiasi cosa possa essere usata per segnare la pagina a cui siamo arrivati. Mi capita spesso di iniziare un libro appena comprato già durante il tragitto di ritorno, se sto usando i mezzi pubblici. Penso sempre “Solo una pagina” e finisco quasi per non scendere alla mia fermata. Ora che so dell’inevitabilità della cosa, parto preparata, ma inizialmente usavo qualsiasi cosa potesse fare al caso mio.
Credo che tutti abbiamo almeno qualche libro con gli angoli consunti, la costa un pò ammaccata e, magari, qualche pagina un po’ stropicciata; un libro che ci ha seguito ovunque. Un volume che è stato nello zaino, in valigia, nella borsa della spiaggia e in cui, magari, ci siamo dimenticati un segnalibro di fortuna. Per me quel libro è Il profumo del sangue di Nalini Singh. Ho perso il conto di quante volte l’ho riletto, ormai.
E tu iCrewer? Hai un segnalibro preferito? Che sensazione ti trasmette? Ti fa pensare a qualche libro in particolare?
È una cosa che faccio sempre anch’io ^^ Di solito scelgo il segnalibro in base al colore della copertina, perché preferisco gli abbinamenti cromatici. Possono avere scritti o disegni, ma devono essere sempre di cartoncino rigido.