Per la nostra consuetudinaria rubrica di libri e Cinema, oggi ci occuperemo del secondo capitolo della serie scritta da Blanka Lipińska, cioè 365 giorni: Adesso. Il libro è stato pubblicato nel 2018 e doveva surclassare il romanzo Cinquanta sfumature di Grigio. Ma qualcosa non è piaciuto, né alle lettrici e neppure alle spettatrici.
Ovviamente sono tanti i fan di questa trilogia e della storia d’amore tra Laura e Massimo. Per capire 365 giorni: adesso prima che diventi “un caso social” e vi rovini le giornate bisogna capire più in generale 365 giorni. Intanto eccovi un trailer:
Se leggiamo le prime critiche, non avendo il tempo di leggere il libro o vedere il film per poterli confrontare, notiamo subito che la maggior parte concordano nel dire che le due versioni sono molto simili, quindi il film è molto fedele al romanzo scritto.
Blanka Lipińska ha rivelato che il libro è in parte autobiografico, ma ripercorriamo la storia di Laura e Massimo. Laura, una turista polacca in vacanza con il noiosissimo fidanzato e che viene sedotta dal bel Massimo Torricelli, un uomo stupendo ma misterioso. Il nostro eroe, però, anziché corteggiare la dolce Laura, Massimo, che è anche un mafioso figlio di un boss appena assassinato dalla famiglia rivale, rapisce la ragazza e la rinchiude nella sua villa. Qui la mette davanti a un ultimatum: passerai 365 giorni in mia compagnia, e se alla fine di questo periodo non ti sarai innamorata di me ti lascerò andare.
Inutile dirvi che sia libro che film traboccano di scene erotiche e di amplessi amorosi che lasciano poco spazio all’immaginazione. Ma notiamo anche un elemento molto presente nelle varie scene, il sesso non consenziente. Ebbene sì, la nostra protagonista è stata costretta ad avere rapporti con il bel siciliano.
In 365 giorni: adesso, i due protagonisti si sposano. Nel libro, Laura vive una favola nella Sicilia da cartolina dipinta dalla scrittrice. La protagonista sta organizzando il matrimonio, è follemente innamorata dell’uomo che si prende cura di lei, si gode i regali, un lusso inimmaginabile e soprattutto la gravidanza.
Tutto sarebbe perfetto, se non fosse per la malavita: Massimo ha tanti nemici, su tutti il villain Marcelo “Nacho” Matos, e qualcuno cerca continuamente di rapire e uccidere la donna del boss. Laura comincia a capire quanto sia doloroso vivere da moglie dell’uomo più pericoloso e minacciato della Sicilia.
Come nel capitolo iniziale, non mancano colpi di scena, fughe rocambolesche, inseguimenti pericolosi, tradimenti e amore fiammeggianti. Lipińska l’ha definito un libro “su quanto sia facile innamorarsi e al tempo stesso distruggere la propria vita”.
La sindrome di Stoccolma
In questo libro e nel film emergono caratteristiche legate alla sindrome di Stoccolma, che è una particolare condizione psicologica che induce le vittime di un rapimento a provare simpatia verso i loro sequestratori.
Le cause della sindrome di Stoccolma non sono chiare; studi sull’argomento, tuttavia, hanno evidenziato che in tutti i casi di sindrome di Stoccolma ricorrevano 4 situazioni, che sono:
Sviluppo, da parte dell’ostaggio, di sentimenti positivi nei confronti del sequestratore;
Nessuna precedente relazione tra ostaggio e rapitore;
Sviluppo, da parte dell’ostaggio, di sentimenti negativi nei confronti delle autorità governative preposte al salvataggio;
Fiducia dell’ostaggio nell’umanità di chi lo sequestra,
La sindrome di Stoccolma rappresenta un paradosso del comportamento umano: l’ostaggio che ne è interessato, infatti, avverte simpatia, comprensione, empatia, fiducia, attaccamento e talvolta perfino amore nei confronti del suo rapitore, quando invece sarebbe più logico che provasse, alla luce del maltrattamento subìto, sentimenti come odio, avversione, antipatia e volontà di non assoggettarsi.
In queste parole troviamo la descrizione di Laura, che non vuole liberarsi da Massimo, ma arriva ad amarlo.