La giornata mondiale della poesia, istituita dall’UNESCO, compie 21 anni
Che il 21 Marzo la primavera, in genere faccia il suo ingresso trionfale (anche se in questo 2020 ha anticipato di un giorno), a dispetto di tutti i virus del mondo, è cosa risaputa perché primavera non bussa lei entra sicura/ come il fumo lei penetra in ogni fessura/, come De André scriveva e cantava in un suo brano (Un chimico). Non starò a disquisire sul 21 Marzo né sul fatto che questa primavera, già oggi al secondo giorno, è anomala e ci trova preoccupati e disorientati peggio di un passerotto in mezzo al traffico cittadino.
Vorrei solo ricordarti, caro iCrewer che l’UNESCO il 21 Marzo del 1999, istituì ufficialmente La giornata mondiale della poesia, con una motivazione più che centrata: la poesia è in grado di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale.
Da quel 21 Marzo sono passati esattamente 21 anni e in ogni anno la poesia è stata celebrata con una grande varietà di manifestazioni. Quest’anno malgrado i blocchi dovuti alla pandemia che sta attanagliando il pianeta, la poesia c’è presentissima ad «alleviarci lo spirito», con varie iniziative in rete.
Dal Poetry Slam di Simone Savogin che per 24 ore, dalla mezzanotte di ieri 20 Marzo, a quella di oggi, conduce la Indoor poetrymarathon, una maratona di Slam poetico visibile anche su Youtube, alle altre iniziative di varie testate come La lettura e Corriere, per altro già attive da 5 giorni in rete e sui social con molteplici attività concernenti la poesia. Se pensi che sia superfluo celebrare la poesia in questo periodo incerto e destabilizzante, ti rispondo riportando le parole di Simone Savogin che inquadra bene tempi, circostanze e utilità di questa giornata dedicata ai versi:
Siamo tutti confinati, ma siamo comunque uniti, legati anche se lontani. E la poesia è fatta per alleviare lo spirito, visto che il corpo degli esseri umani è messo male. Noi facciamo quel che sappiamo fare, la poesia, ma vogliamo far qualcosa per chi svolge un lavoro così importante.
Infatti la Indor poetrymarathon ha organizzato, legata alla manifestazione, una raccolta fondi per gli ospedali di Bergamo che, come purtroppo sappiamo, è la città italiana più provata dall’influenza nefasta del corona-virus. E quindi poesia non fine a se stessa, non celebrativa e basta ma promotrice di solidarietà umana.
La giornata mondiale della poesia dalla rete alla radio…
Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata mondiale della poesia, è prevista per stasera su Rai Radio 3 alle 20.15, l’eccezionale registrazione di una serata unica: un sorprendente viaggio nel multiforme corpo della lingua italiana, ripercorre i pensieri e le parole di uno dei più grandi poeti del ‘900 italiano, facendoci entrare nelle sue segrete gallerie dell’anima.
Altre e varie iniziative, organizzate con appuntamenti in rete, si stanno muovendo in questo giorno particolare per dare un segno di speranza, di solidarietà, di vicinanza e di incontro seppur nella particolarità del momento che stiamo vivendo: dove il pensiero unisce, la lontananza forzata non crea distanza.
La poesia è salvifica, lo sa bene chi la frequenta: Aldo Palazzeschi affermava che La poesia è in tutti e di tutti, è patrimonio universale. Per il poeta è l’essenza della vita, per gli altri il profumo che tutti avvertono vagamente inafferrabile; per Robin Williams è passione o un bene di prima necessità: Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia la bellezza, il romanticismo, l’amore sono queste le cose che ci tengono in vita
Io, nel mio piccolo affermo che poesia è vita, vita è poesia giocando con una “e” congiunzione ed una “è” forma verbale, in mezzo a due vocaboli che si scambiano di posto: la poesia è intrisa di vita vissuta come ogni altro genere letterario, ma è dalla vita che i poeti traggono ispirazione e la poesia stessa si nutre di vita. Nello stesso tempo, la vita è poesia perchè nel bene o nel male, con le gioie e i dolori da cui nessuno è esente ogni vita, ogni battito di cuore, ogni alito può diventare poesia.
E se il 21 Marzo omaggia un’arte che scandaglia le profondità e le sintetizza in poche parole, un’arte che riesce a sentire il profumo, a cogliere il colore e le sfumature di ogni singolo vocabolo e comporne “mazzi” di parole, un’arte che arriva all’essenza di ogni cosa e la traduce in immagini da offrire al lettore, un’arte che decifra il mondo cantandolo e trasformandolo in pensiero tangibile, io da lettrice frequentatrice di versi la omaggio così, con una “poesia sulla poesia” di un poeta di mia conoscenza…
Talvolta il verso è una soave luce/ che fluttua lieve sopra le parole,/ la lucciola adagiata sulla secca/ erba del prato nella oscura sera./ Talaltra è solo un pallido ricordo/ di luna sopra nubi a mandrie/ sciolte nella prateria del cielo/ pesanti come bufali impazziti/ che saettano collera dagli occhi./ (Talvolta il verso è luce da Il canto dei paesi. Ditirambi, lai e zagialesche di Filippo Giordano)