Ciao iCrewer! Tu ti ricordi il 1992? Se qualcuno te lo chiedesse, riusciresti a fare un elenco sommario di ciò che accadde? Beh, nel caso in cui la tua memoria abbia bisogno di un aiutino – o se semplicemente la curiosità chiama – noi siamo pronti a partire con te per un viaggio nel tempo!
1992
Che dire, gli eventi sono stati tanti, alcuni belli e gioiosi, altri – i più noti ahimè – intrisi di sangue.
Per molti aspetti è stato un anno di indipendenza e liberazione, visto che svariati Stati hanno dichiarato, e vista riconosciuta, la propria sovranità. È il caso della Russia, che si dichiara autonoma dall’Unione Sovietica, crollata l’anno precedente, il 1991. Nascono anche la Repubblica del Nagorno-Karabakh, la Repubblica Slovena, quella croata e quella delle Mauritius. La Slovacchia, poi, si stacca dalla Repubblica Ceca, iniziando un percorso indipendente.
Bosnia e Algeria, tuttavia, sono scosse da sanguinose guerre, che tingeranno la terra con il sangue di moltissime vittime.
In Sudafrica si vota a favore di riforme politiche che porteranno all’abolizione del regime dell’apartheid e alla formazione di un governo multiculturale.
Una nave che trasporta giocattoli galleggianti ha un incidente in mare e 28’000 paperelle di gomma fanno naufragio. L’oceano le trasporta per chilometri e chilometri, facendo raggiungere loro i luoghi più impensabili e permettendo ai ricercatori di studiare le correnti marine.
Il Giappone china il capo e chiede scusa alle donne coreane, per averle costrette alla prostituzione durante la Seconda guerra mondiale.
I dodici Stati della CEE firmano il Trattato sull’Unione Europea, meglio noto come Trattato di Maastricht.
In febbraio parte la prima indagine del processo Mani pulite, che darà avvio a Tangentopoli.
Luca Barbarossa vince il Festival di Sanremo con Portami a ballare, mentre all’Eurovision Song Contest gli applausi sono tutti per l’Iranda. A Londra, intanto, si tiene il Freddie Mercury Tribute Concert, grazie la quale si raccolgono milioni e milioni di dollari per la ricerca contro l’AIDS.
Il 23 maggio una carica di tritolo esplode sull’autostrada Palermo – Punta Raisi. Non era stata piazzata in quel posto casualmente: aspettava il passaggio della macchina di Giovanni Falcone. L’attentato riesce e il magistrato, la moglie, Francesca Morvillo, e i tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, perdono la vita.
Nei boschi nei pressi di Ekaterinburg, in Russia, vengono ritrovati due scheletri: gli esami attestano si tratti dello zar Nicola II e della zarina Alexandra, sua consorte, gli ultimi regnati della trecentenaria dinastia dei Romanov.
Il 12 ottobre, a Genova si svolgono manifestazioni in commemorazione del cinquecentenario della scoperta dell’America. Nello stesso mese, la Chiesa Cattolica di Roma riabilita il nome del grande scienziato Galileo Galilei.
I libri più letti del 1992
Dopo l’attentato ai danni di Giovanni Falcone, non credo ci stupisca poi così tanto che uno dei libri più letti nel 1992 sia stato Cose di Cosa nostra, un’intervista al magistrato condotta da Marcelle Padovani e pubblicata da Rizzoli.
Una vibrante dichiarazione di impegno, consegnata alla giornalista Marcelle Padovani nel corso delle interviste che intaccarono per la prima volta il muro di omertà che proteggeva i boss di Cosa Nostra. Un preciso programma di azione che ancora oggi costituisce un modello imprescindibile per la lotta alla mafia.
Nelle parole della grande giornalista recentemente scomparsa, l’appassionante e documentata narrazione della storia di Bruno Pontecorvo, fisico nucleare di fama mondiale che, nel pieno della Guerra fredda, scelse di abbandonare l’Occidente e di lavorare e vivere nell’Unione Sovietica.
Grazie al talento della Mafai nel ricostruire gli eventi cruciali della vita di Pontecorvo in un nuovo quadro rivelatore, Il lungo freddo non offre solo un’inedita prospettiva sulla drammatica corsa alla bomba atomica – dalle decisive scoperte del Progetto Manhattan alla tragica esplosione di Hiroshima, dalla prima atomica sovietica alla bomba all’idrogeno – ma rappresenta soprattutto la memoria collettiva di una generazione che ha posto la politica al centro delle proprie scelte di vita. E svela i drammi umani di un conflitto che per più di quarant’anni ha diviso il mondo.