Gli anni Ottanta: il 1987
Caro iCrewer quanto ci sarebbe da raccontare su questo anno che tanto mi rappresenta e quanto ti vorrei dire, ma non voglio assolutamente diventare pedante né noiosa, poiché credo che questi due concetti siano proprio l’antitesi di come si potrebbero descrivere i 12 mesi che si sono susseguiti durante l’anno 1987 e quindi voglio tralasciare ogni evento negativo di questo periodo e dedicarmi a quanto di più meraviglioso è accaduto.
Come ti ricorderai negli anni Ottanta in Italia i giovani impazzivano per la cultura Pop-Rock, davvero non ti viene in mente nessuna band che strimpellava in quell’epoca? Aspetta che ti rinfresco la memoria con qualche nome: Duran Duran, Madonna, Michael Jackson; per chi come me amava dei generi più vicini al Rock, indimenticabili sono i Guns N’ Roses, gli U2, gli Aerosmith; le loro canzoni mi sono ancora fonte d’ispirazione durante la scrittura dei miei libri, in particolare di quelli di genere fantasy. In Italia i Pooh facevano innamorare ogni giovane e il singolo più ascoltato del 1987 è quello della mitica Whitney Houston: I Wanna Dance with Somebody.
Ora dimmi che non lo stai cantando?
Un altro artista che però, a differenza di questi illustri nomi, muoveva i primi incerti passi proprio nel 1987 è uno dei miei cantanti preferiti…
eh dai prova a indovinare chi potrebbe essere: non è Tiziano Ferro, non sono i The Giornalisti…
Ti do un aiutino: è il ragazzo rimasto celebre per il suo Penso Positivo, eh già sto parlando di Jovanotti alias Lorenzo Cherubini che proprio nel 1987 con il singolo Walking, pubblicato dalla Full Time Records, inizia ad apparire al grande pubblico inconsapevole dell’immenso successo che avrebbe da lì a poco ottenuto.
A questo punto direi di saltare di palo in frasca e parlare di come ci vestivamo negli anni Ottanta, eh già perché spesso ancora oggi, io che sono nata nel 1987, risento un pochino di quel curioso modo di vestire che trasmetteva gioia, allegria e voglia di vivere, ma che proprio non riusciva a coordinare i colori.
Beh direi che il mio modo di vestire un pochino è migliorato, sono passati 32 anni nel mentre, anche se per i capelli… i lavori sono ancora in corso.
Ma lasciamo questo mondo dell’arte di abbigliarsi per parlare di due artisti che sono nati in questo anno e che voglio assolutamente ricordare: il primo è l’indimenticabile, almeno per me, Zac Efron, anche questo è uno pseudonimo che sostituisce Zachary David Alexander Efron, nato a San Luis Obispo il 18 Ottobre 1987. Ha iniziato la sua carriera da attore negli anni 2000 e da quel giorno io ho desiderato incontrarlo.
Perché?
Aspetta che te lo presento.
Ma è ovvio che voglio incontrarlo per la sua abilità artistica! Ma cosa hai pensato!
Mi sono pazzamente innamorata di lui mentre recitava in High School Musical, film vincitore di un Emmy Award, ma quello che proprio ho adorato è stato 17 Again – Ritorno al liceo; oltre a queste opere è apparso su molte altre pellicole e anche in parecchie riviste come sulla celebre Rolling Stone, nel 2007.
Tra gli altri film è famoso Segui il tuo cuore tratto dal romanzo Ho sognato di te di Ben Sherwood in cui aveva il ruolo di protagonista e indimenticabile è il suo ruolo in Ho cercato il tuo nome tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Spark. Ho ancora i brividi.
Protagonista del romanzo è Logan, un marine in missione in Iraq che per caso trova la foto di una ragazza sorridente e una volta tornato dalla missione negli Stati Uniti, inizia a cercare la misteriosa donna della fotografia.
Percorre chilometri a piedi nella sua ricerca e quando la incontra tra i due è amore, solo che travolto ad questa passione non le racconta della foto che lei in una circostanza sbagliata trova.
Un romanzo stupendo per un film bellissimo e Zac Efron è certamente un talento che spero di rivedere presto sul grande schermo.
Un altra figura importante e di cui non posso non parlarti è una donna e il suo nome porta con sé tutto il significato di quell’epoca, sto parlando di Wonder Woman conosciuta anche come Diana Prince, il suo nome da umana.
Se infatti gli anni Ottanta sono celebri per la nascita di vari telefilm sui supereroi è appunto nel 1987 che viene pubblicata la seconda serie di fumetti dedicati al personaggio di Wonder Woman, nato nel 1942 per conto della testata antologica All-Star Comics e creato dallo psicologo William Moulton Marston e dal disegnatore Harry G. Peters.
Si tratta della prima eroina femminile della DC Comics ed è considerata, assieme a Batman e Superman, una delle tre icone fondanti l’universo della DC Comics. La serie di Wonder Woman ha avuto numerose trasposizioni televisive e film apparsi sul grande schermo, tra cui le più celebri sono: l’interpretazione di Lynda Carter, nella serie televisiva omonima e il film datato 2017, in cui l’eroina è interpretata da Gal Gadot.
Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella.
Con le parole di William Moultom Marston passerei a un altro argomento che è poi quello che mi ha portato qui oggi, ovvero:
Ma quale libro è stato pubblicato in quest’anno?
Tanti, sono così tanti che non so nemmeno quale scegliere…
Direi di iniziare dicendo che nel 1987 il Nobel per la letteratura è stato assegnato ad Joseph Brodsky poeta russo, le sue opere sono state composte principalmente in Russo ed in Inglese ed è rimasto noto al grande pubblico con il soprannome di Il poeta laureato.
Ma non è di lui che voglio parlarti, passerei infatti a due nomi che sono divenuti dei pilastri, almeno per me lo sono, due enormi colonne di marmo: mentre in Italia potevamo godere delle amabili letture di Umberto Eco, di cui indimenticabili sono Il Nome della Rosa, 1980 e Il Pendolo di Foucault, 1988. In quegli stessi anni il resto del mondo si fermava, anzi direi si immobilizzava davanti al maestro del terrore Stephen King e proprio nel 1987 giungevano anche in Italia alcune delle sue più terrificanti opere tra cui: Misery, Le Creature del Buio e It nell’edizione della Sperling & Kupfer e traduzione di Tullio Dobner.
Questa è la sinossi della versione aggiornata:
A Derry, una piccola cittadina del Maine, l’autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill.
Ma la pioggia è fitta e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede. Cercare di recuperarlo è l’ultimo gesto del bambino: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio, uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile, e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l’estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora.
It, considerato una pietra miliare della letteratura americana, è un romanzo di bambini che diventano adulti e di adulti che devono tornare bambini, affrontando le loro paure nell’unico modo possibile: uniti da un’incrollabile amicizia.
Personalmente non so se mi abbia terrorizzata di più il libro o il film, ma una cosa è certa la frase:
Bambino lo vuoi un palloncino?
Credo che nessuno di noi la potrà mai scordare e ora ricordati di fare dei Dolci Sogni o come si dice in Inglese Sweet Dreams.