1966 che dire, tante scoperte, tante novità e purtroppo tanti avvenimenti negativi.
Per quanto riguarda la letteratura è di interesse il fatto che venne abolito l’indice dei libri proibiti; nello stesso anno ci lasciava Walt Disney che tanto ha dato all’arte di quegli anni e di quelli a venire.
Restando nel campo artistico quest’anno viene considerato tra quelli attraversati dalla corrente del postmodernismo; le varie opere vengono prodotte con materiali, tecniche e linguaggi interdipendenti. Possiamo ricordare il futurismo rivisitato di Mario Schifano che ha rappresentato un punto fondamentale della Pop Art italiana ed europea.
Per quanto riguarda l’architettura viene fondato a Firenze nel 1966 il gruppo Archizoom, gli ideatori sono Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi ai quali si aggiungeranno Lucia e Dario Bartolini. Archizoom è tra i fondatori del ‘radicale’ fiorentino e voce autorevoli del movimento dell’architettura radicale.
Nel 1966 Michael Ellis DeBakey tentò, senza successo, il primo impianto di un cuore artificiale su un vivente a Houston (Texas).
1966 tra guerre, rivoluzioni ed eventi naturali
L’anno è ricordato per alcuni fra gli avvenimenti più significativi del xx secolo: l’inizio della terribile la guerra del Vietnam e la rivoluzione culturale Cinese.
L’Italia piange i suoi morti la notte del 28 gennaio 1966: mentre Lucio Dalla si esibiva a Sanremo tenendo incollati gli italiani ai televisori, nei cieli tedeschi si consumava una delle più angoscianti tragedie nella storia dell’aviazione civile e anche nella storia dello sport. Un Convair della Lufthansa con 46 persone a bordo precipitò durante la fese di atterraggio. A bordo c’erano sette giovani nuotatori azzurri, poco più che ragazzi. Avrebbero dovuto partecipare a Brema a un meeting internazionale. Nessun sopravvissuto al disastro. Un’intera generazione del nuoto italiano in un attimo non ci fu più.
Altri morti è costretta a piangere la nostra penisola, nel suo cuore, nella sua Firenze.
“Quel 4 Novembre del 1966, a Firenze, il fiume Arno, gonfio di acqua scura e fangosa tracimò e inondò la città travolgendo tutto ciò che trovava sul proprio cammino. Quando le acque defluirono restò solo la distruzione.” (dal libro L’alluvione di Firenze 1966)
Era la notte tra il 3 e il 4 novembre e fu la più spaventosa e terribile alluvione per Firenze e dintorni. Si è calcolato che la quantità d’acqua caduta in 24 ore e fu di circa 180/200 litri per metro quadro e che il livello dell’Arno toccò gli 11 metri. Poi, si sa gli italiani sono un grande popolo, arrivarono loro: gli Angeli del fango. Un esercito di giovani e meno giovani che volontariamente, subito dopo l’alluvione, si riversarono a migliaia in città per salvare le opere d’arte e i libri, strappando al fango e all’oblio la testimonianza di secoli di Arte e di Storia. Divenne una catena di solidarietà internazionale: scene indimenticabili.
In tutto questo discorrere rispetto a quel 1966 non dimentichiamo la letteratura . Di quell’anno sono:
A ciascuno il suo il un romanzo giallo di Leonardo Sciascia pubblicato dalla casa editrice Einaudi. È il secondo romanzo poliziesco di Sciascia ed è ispirato all’assassinio del commissario di pubblica sicurezza di Agrigento Cataldo Tandoy.
La Casa Verde sempre edito da Einaudi è il secondo romanzo dello scrittore peruviano, premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa.
Maigret e il ladro e Maigret e il libanese sono due romanzi polizieschi di Georges Simenon con protagonista appunto il commissario Maigret.