1930: cifra tonda oggi per Accadde che, la nostra rubrica che rievoca gli avvenimenti del passato. Anno dopo anno ti stiamo conducendo alla scoperta di piccoli e grandi fatti che hanno segnato il cammino umano, sia nel microcosmo personale che nei grandi accadimenti in cui è stata coinvolta l’intera umanità. Le piccole storie personali inserite nella grande storia del mondo.
Nel 1930 l’Italia contava l’ottavo anno dell’era fascista, se consideriamo la conquista del potere di Mussolini in seguito alla Marcia su Roma avvenuta nel 1922. In pieno ventennio fascista, la nostra Italia era quella delle grandi adunate in piazza, delle camicie nere, dei Balilla e dei Giovani Fascisti cui si inculcava il mito della Patria forte ed invincibile.
Proprio nel 1930 Mussolini prende possesso di Palazzo Venezia a Roma e ne fa “il suo altare per le messe”. E sappiamo bene, la storia lo racconta che le sue “messe” hanno avuto campane a suon di bombe, fedeli partiti senza più tornare e ostie insanguinate di vittime innocenti.
Un anno il 1930 dove una forte campagna di “italianizzazione” mirò a sconquassare, letteralmente con le buone e sopratutto con le cattive, l’identità etnico-culturale delle popolazioni residenti agli estremi confini del territorio nazionale. Anche i nomi dei territori, assieme ai cognomi di origine straniera, vennero italianizzati: il regime fascista non ammetteva nessuna cosa che venisse dall’estero, il culto dell’eroismo e della cultura italica predominava, a torto o a ragione su tutto.
Intanto si preparava il terreno alle varie campagne di conquista di territori stranieri e a quel grande mattatoio che fu la seconda guerra mondiale. In tutta questa rincorsa al mito del predominio, si saldarono i rapporti con la Germania di Hitler e le persecuzioni razziali contro gli ebrei videro i loro tristi esordi.
Di contro, ben poco poterono fare gli oppositori al regime: la maggior parte fu costretta a rifugiarsi all’estero per sfuggire alle torture o ad una morte certa. Un regime dittatoriale non ammette di certo dialettiche politiche, figuriamoci opposizioni! La conoscenza dei fatti storici dovrebbe davvero farci aprire gli occhi su certe derive estremiste e anti-democratiche: purtroppo tutto si ripete ciclicamente nella storia umana. Lo vediamo e lo tocchiamo con mano anche ai nostri giorni.
1930 fatti e avvenimenti…
Se l’Italia viveva in pieno la sua era fascista, con annessi e connessi, in quell’ormai lontano 1930, all’estero l’anno fu segnato da importanti avvenimenti in vari settori.
Uno degli eventi più importanti del 1930 fu la scoperta del pianeta Plutone: il 18 Febbraio, Clyde Tombaugh, dopo vari studi e ricerche mise a fuoco un nuovo pianeta, cui in seguito fu dato il nome del dio dell’oltretomba, Plutone. Come spesso accade, ci furono delle controversie in merito alla scoperta che trovarono chiarimento solo molti anni dopo.
Il 1930 vide anche la prima edizione dei campionati mondiali di calcio, ospitati dal 13 al 30 Luglio dall’Uruguay che fra l’altro, in mezzo a mille polemiche, vinse il titolo mondiale. L’Italia non partecipò alla gara sportiva, aveva già vinto l’anno precedente una competizione calcistica internazionale e il Duce si sentiva soddisfatto così…
Dal calcio al cinema il salto è breve? Non tanto: il 1930 segnò una svolta in campo cinematografico con il primo musical a colori, il lungometraggio Il re del jazz. E In tema di spettacolo e affini, debutta nel mondo dei cartoon la mitica ed esplosiva Betty Boop: vestitino succinto, giarrettiera e taglio di capelli all’ultimo grido ne fanno una perfetta flapper, ossia una ragazza alla moda del periodo jazz che frequenta locali malfamati pur di guadagnarsi da vivere. Disegnato dai fratelli Max e Dave Fleischer, il personaggio è ispirato a Helen Kane, famosa cantante degli anni 20.
Altro avvenimento da non trascurare è il volo del primo elicottero moderno: prima ancora di far sfrecciare sulle strade milioni di persone con la mitica Vespa, da lui brevettata nel 1946, Corradino D’Ascanio legò il proprio nome a un evento di cruciale importanza nella conquista del traffico aereo.
… E libri
Dopo questa breve carrellata di piccoli e grandi fatti che cambiarono usi, abitudini costumi e conoscenze dell’umanità, mi piace ricordare che nel 1930 il Premio Nobel assegnato allo scrittore Sinclair Lewis primo Nobel statunitense per la letteratura.
In Italia, gli scrittori che non erano in linea con le direttive culturali del regime fascista non avevano certo vita facile: la maggior parte erano già stati costretti alla condizione di rifugiati politici all’estero. Quelli rimasti in Patria non avevano molte alternative: o aderivano all’ideologia di regime o si rifugiavano in argomenti che non toccavano la politica, anzi nemmeno la sfioravano, almeno in apparenza.
Proprio nel 1930 Salvatore Quasimodo pubblicava Acque e terre raccolta di poesie dedicata alla sua Sicilia: l’isola diviene l’emblema di una felicità perduta cui si contrappone l’asprezza della condizione presente. I poeti sanno sempre trovare metafore ben poco riconoscibili dalle menti grezze dei regimi totalitari.
Da ricordare, nel marasma delle pubblicazioni pro-regime che non brillarono per valore o grande originalità, è Agosto, moglie mia non ti conosco di Achille Campanile: un romanzo umoristico che non urtava la sensibilità dei gerarchi fascisti ma che, attraverso l’ironia, faceva un ritratto ironico, impietoso e realista della società del tempo.
E per finire con un pizzico di ironia il mio rapido exursus sul 1930, riporto una citazione di Roberto Benigni che irriverente come al solito, sa tramutare in sorriso anche le malefatte del peggiore dittatore:
Dicono che Mussolini abbia fatto anche cose buone. Ma sicuramente. Anche Stalin o Hitler un ponte o una strada l’avranno fatta, anche il mostro di Firenze avrà detto buon giorno a qualcuno qualche volta!
Per la serie una risata, se non vi seppellisce, vi smonta.