Caro iCrewer, oggi per la rubrica Accadde che… ci spostiamo agli inizi del XX secolo, nel 1926.
Si tratta di un anno che molte volte snobbiamo, dopotutto precede la Grande Depressione del ’29, ma segue gli eventi della prima Guerra mondiale. Certo, Mussolini era già salito al potere, e non se ne stava con le mani in mano ma, oltre a qualche vaga nozione storica, sappiamo elencare qualche avvenimento che ebbe luogo proprio in quei 365 giorni? I meandri della storia sono profondi, oscuri, e l’unico modo per scoprire se veramente ci è sfuggito qualcosa è prendere la torcia della memoria collettiva e andare a cercare.
Ti va di accompagnarmi in questo viaggio nel tempo?
1926
Come ho già accennato prima, i Fasci sono in piena attività: viene fondato l’ISTAT; viene ultimata la prima strada a pedaggio del mondo, l’Autostrada del Laghi, che unisce Milano e Varese al Lago di Como e al Lago Maggiore; vengono istituite l’Opera nazionale balilla (organizzazione giovanile e ente volto alla diffusione dell’etica fascista), nonché il Sindacato Unico Fascista e la Magistratura del Lavoro. Un primo risultato? Si vietano gli scioperi.
Inoltre, vengono sciolti tutti i consigli comunali e provinciali. Il sindaco non si elegge più: a guidare i comuni sarà un potestà di nomina governativa. Vengono approvate anche le Leggi eccezionale per la sicurezza e la difesa dello Stato, con le quali si sciolgono i partiti di opposizione e viene istituita la pena di morte per chi attenti alla vita del Duce.
A Napoli viene assaltata la casa di Benedetto Croce. A Cagliari Emilio Lussu viene arrestato. A Parigi viene pestato a morte il giornalista liberale Piero Gobetti. Lo stesso accade a Cannes a Giovanni Amendola. A Bologna Anteo Zamboni, uno studente quindicenne, spara a Mussolini, ma il Duce sopravvive e il ragazzino vine linciato dalla folla. A Roma viene arrestato Antonio Gramsci.
Parlando di fatti più piacevoli, per la prima volta le strade londinesi sono illuminate da semafori automatici e, sempre nella capitale inglese, l’ingegner John Logie Baird presenta il primo prototipo di televisione.
Walt Disney è chinato su un foglio, concentrato, con uno sbuffo di carboncino sulla guancia. Rialza la testa e si scosta un po’ dal tavolo, per ammirare la sua nuova creazione: Mickey Mouse, che noi conosciamo meglio come Topolino.
Il 21 aprile 1926 nasce Elisabetta Windsor, la Regina Elisabetta II. Il 25 dicembre, in Giappone viene incoronato il 124° imperatore, Hirohito, dando così inizio al periodo Shōwa.
Per la prima volta il pubblico ha la possibilità di ascoltare quella che diventerà una delle più celebri opere liriche di Giacomo Puccini: Turandot.
Gertrude Ederle, un’americana, è la prima donna ad attraversare a nuoto il canale de La Manica.
Nel 1926 nascono sia la Fiorentina che il Napoli (le squadre di calcio, intendo).
A vincere il Premio Nobel per la Letteratura è Grazia Deledda.
Libri del 1926
“L’ultimo romanzo, incompiuto, di Kafka, la cui stesura ebbe inizio nel gennaio 1922 (l’autore non ha ancora quarant’anni e ne mancano due alla morte per tubercolosi faringea) e proseguì fino al settembre dello stesso anno.
Non esiste una versione definitiva dell’autore che anzi dispose che il manoscritto fosse distrutto. Più che un romanzo “Il castello” si può definire un insieme di frammenti in cui il personaggio K., arrivato a un non-luogo, un misero villaggio immerso nel freddo, tenta di avvicinarsi alla meta, il Castello appunto. Sono frammenti di “vuoto”, “stanchezza”, “solitudine”, presentimenti di una non-vita che attende l’autore nei meandri dell’ultima meta. Introduzione di Sergio Quirino.“
Il secondo volume, invece, è una raccolta di racconti firmata dalla scrittrice Premio Nobel Grazia Deledda: Il sigillo d’amore.
“Il Sigillo d’amore è una raccolta di racconti pubblicato nel 1926. Le storie sono collocate per la gran parte fuori dalla Sardegna, anche se l’isola ritorna come un ricordo lontano. Delle ventotto presenti nel volume, solo tre sono ambientate nell’isola. A dare il titolo al libro è tuttavia l’ultimo racconto, incentrato su un’importante figura femminile della Storia medievale sarda: Adelasia di Torres. Le vicende di questa donna, sospese tra storia e leggenda, hanno attirato l’interesse di molti scrittori ed intellettuali.
A dare il titolo al libro è l’ultima storia, incentrata su una delle figure femminili sarde più conosciute, le cui vicende, sospese tra storia e leggenda, hanno stimolato l’interesse di scrittori ed intellettuali di ogni tempo: Adelasia di Torres.
Tra i vari autori che ebbero modo di studiare e raccontare al pubblico questa figura un posto d’onore lo merita Enrico Costa, del quale la Deledda si definì sempre una discepola. Infatti, lo scrittore sassarese dedicò un libro, a metà strada tra resoconto storico e romanzo, che ebbe un notevole successo in Sardegna e non solo, cui la scrittrice nuorese è debitrice.“