1900 – Accadde che… un secolo di storia e letteratura.
La storia del 900 è stata molto complessa e ricca di idee ed eventi rivoluzionari tanto radicali da causare mutamenti profondi in ogni aspetto della vita umana e nel mondo intero.
Tali cambiamenti si sono succeduti con un ritmo così accelerato, rispetto alla storia passata, da rendere molto più complicato il quadro storico e più difficile e problematica l’interpretazione degli avvenimenti.
Viene fondato esattamente 120 anni fa il Partito Laburista, protagonista della scena politica inglese e internazionale, un partito che non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la base operaia. Nato dall’avvento della civiltà industriale che aveva alimentato il primo movimento operaio d’Europa.
La scelta del giorno non fu casuale, giacché ricordava che in quella data, nel 1837, l’Unione dei Lavoratori Londinesi si era schierata a favore della Carta del Popolo. Il primo segretario fu Ramsay MacDonald, figura storica del movimento di cui fu il principale esponente per oltre vent’anni, ricoprendo la carica di Primo ministro in due diversi governi.
In contrapposizione alla nascita del Partito Laburista, in Italia si assiste al primo regicidio!
Quel lontano 29 luglio del 1900 il re d’Italia, Umberto I, si trova in visita a Monza per presenziare ad un concorso ginnico. È felice, tant’è che sentenzia: “Era molto tempo che non assistevo in mezzo al mio popolo a una dimostrazione di simpatia così cordiale”. Sono le ultime parole che pronuncerà; pochi minuti dopo, seduto nella sua carrozza tra la folla festante, verrà assassinato con due colpi di rivoltella, alla gola e al cuore, sferzati dall’anarchico Gaetano Bresci… chi ti ricorda per la dinamica dell’attentato? A me sovviene Kennedy, Papa Woytila, tanto per citarne alcuni.
Eccoti alcune cose che D’Annunzio ha inventato: il nome proprio Cabiria per l’eroina dell’omonimo film muto del 1914; il nome proprio Ornella (e per me è una grande scoperta! è il mio nome); lo pseudonimo della scrittrice Amalia Liana Negretti Odescalchi, in arte Liala; italianizzo il sandwich chiamandolo tramezzino; inventò la frase “vivere inimitabile” – una vita che non può essere imitata –
1900 – Accadde che… è anche la prima esposizione universale del Novecento
Una finestra sul secolo appena trascorso attraverso una panoramica delle principali invenzioni tecnologiche e istanze artistiche. Così Parigi, ritoccata dalla modernità nel suo fascino immortale, salutò l’arrivo del Novecento. Era il 14 aprile, ed una delle cose che maggiormente impattò sui turisti e sulla qualità dei trasporti si rivelò la nuova metropolitana (tra le prime in Europa), che tagliava la città da est ad ovest. La linea non venne completata in tempo per l’inaugurazione dell‘Exposition Universelle del 14 aprile, ma solo la prima linea, inaugurata il 19 luglio, risultò una valida alternativa per le migliaia di visitatori attirati per la Fiera, ma anche per i Giochi della II Olimpiade tenutisi sempre in questo anno.
Sempre nel 1900 altri due eventi particolari.
Il volo del primo dirigibile moderno lo Zeppelin LZ 1, che volò solo per 18 minuti a causa di un guasto tecnico, ma fu la rampa di lancio per il cambiamento nella storia dei trasporti e, nell’arco di un trentennio, fu il mezzo di trasporto aereo più usato. Il mito di questi giganti dei cieli tramontò definitivamente con la tragedia dell’Hindenburg, che in fase di atterraggio alla Stazione Aeronavale di Lakehurst (New Jersey), prese fuoco in seguito a un’esplosione. L’episodio, trasmesso da cinegiornali di tutto il mondo, rappresentò una pesante sconfitta per la propaganda nazista.
L’altro evento significativo è la scoperta da parte di Landsteiner che scopre i gruppi sanguigni. Infatti subire una trasfusione in quegli anni voleva dire, nel 90% dei casi, andare incontro a morte certa. A far chiarezza sul perchè non si riuscisse a far funzionare il sistema fu il biologo austriaco Karl Landsteiner che distinse i tipi di sangue e la loro capacità di agglomerare i globuli rossi. Questa scoperta gli valse, nel 1930, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia; successivamente, in collaborazione con il medico americano Alexander Wiener, individuò nel sangue un antigene di carattere ereditario, chiamato fattore RH.
IL 1900, come dicevo all’inizio, è anche una fucina per la letteratura. Nascono personaggi che hanno dato tanto:
Jacques Prévert, e non è riduttivo definirlo poeta dell’amore, visto che in gran parte della sua produzione domina questo sentimento spontaneo e libero, visto come unica fonte di salvezza. La sua opera più celebre è Paroles, raccolta di liriche che ne mostra la straordinaria vena poetica, a cavallo tra simbolismo e surrealismo.
Antoine de Saint-Exupéry. La fama di scrittore attraversa ogni generazione da quel lontano 1943, in cui diede alle stampe Il Piccolo Principe, il suo romanzo capolavoro e uno dei libri più venduti di sempre, tradotto in duecentocinquanta lingue e per alcuni secondo per popolarità soltanto alla Bibbia.
E altrettanti ne scompaiono.
Protagonista della scena internazionale, segnalandosi soprattutto come romanziere, poeta e drammaturgo. Nei suoi scritti si pone lo scopo di invitare i lettori alla riflessione, anche attraverso l’uso di aforismi e paradossi.
Fu condannato a due anni di carcere per violazione della legge sulle regoli morali in tema sessuale. L’opera che più lo rappresenta è Il ritratto di Dorian Gray,
“Il romanzo è ambientato nella Londra del XIX secolo. Parla di un giovane, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce nel colmo della gioventù.“
Romanzo pubblicato nel 1890 e revisionato nell’anno successivo, che ha ispirato numerose trasposizioni cinematografiche.
Il Novecento è il secolo che sembra non cominciare e non finire mai, ci si chiede continuamente quando abbia avuto inizio e quando finalmente finirà, sembra addirittura impossibile fissarne precisi estremi cronologici (sempre che sia possibile farlo anche per i secoli precedenti), e impossibile rispondere a come abbia preso forma nel suo universo sociale e intellettuale la coscienza del nuovo, l’idea del moderno, il desiderio di una trasformazione irreversibile.
Il Novecento è al contempo il “secolo breve”, secondo la definizione dello storico Eric Hobsbawm, che comincia tardi con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 e finisce presto con il crollo dell’URSS nel 1991, ma anche quello “lungo” che non riesce a scrollarsi di dosso i resti della fin de siècle e non vuole finire nemmeno a nuovo millennio già avviato. Anche in campo letterario si riscontrano gli stessi paradossi, il medesimo andamento a strappi.
Nemmeno l’irruzione prepotente sulla scena nei primi decenni del secolo da parte delle Avanguardie con le loro esigenze istintive di rottura, di anarchia, di iniziative anticonvenzionali riuscirono a dare la scossa definitiva ad una svolta culturale: infatti proprio il movimento futurista tanto Italia, quanto in Francia e Russia finì per trasformare il bisogno di negare il passato e di affermare il nuovo in un costume convenzionale, ovvero in un altro tipo di tradizione.
È stato senz’altro un secolo importante, ma pieno di follia e discriminazione. L’uomo nasce libero, ma ovunque vada si fa incatenare. Esso è manipolato dal desiderio di essere ricco e pieno di potere, ma non si accorge che se agisce basandosi su tale ambizione, resta talmente povero che i soldi sono tutto quello che ha.
Buona vita