Come ogni anno, la Rassegna della Microeditoria ha fatto immergere gli appassionati di questo mondo e della lettura nel fascino liberty di Villa Mazzotti a Chiari in provincia di Brescia, luogo dove si è svolta la fiera.
Per la prima volta scrivo le mie impressioni, riguardo questo evento, per iCrewplay
Come già accennato in un articolo precedente, la Rassegna della Microeditoria non è altro che un incontro con gli amanti di questo mondo in tutte le sue forme. Piccoli e medi editori italiani, insieme a grandi nomi della cultura nazionale, hanno promosso dibattiti e presentazioni di libri, intervallati da appuntamenti artistici e musicali. Insomma, un perfetto mix per allietare un week end autunnale tra arte e cultura.
La parola chiave che userei per definire questo evento: Passione. Sì, perché è il motore di questa fiera.
Microeditoria: Un mondo stimolante che ospita passioni comuni e chi, con dedizione, mette impegno, anima e corpo per creare qualcosa di magico.
Già dall’esterno, la Villa Mazzotti, grazie al suo stile neo rinascimentale ti fa immergere in un’atmosfera magica, che non mette di certo dubbi che sia il luogo più adatto per diffondere arte e cultura. O forse, anche essere d’ispirazione per gli scrittori.
Nonostante abbia passato solo un pomeriggio a questa Rassegna, le cose da raccontare sono fin troppe per un articolo unico! Infatti mi concederò qualche articolo in più per raccontarvi nello specifico di alcune case editrici di cui ho avuto il piacere di parlare con i diretti responsabili e fare qualche domanda per conoscerli meglio, una di queste è Milena Edizioni, famosa per le sue pubblicazioni che comprendono temi molto particolari.
Ma ora veniamo ad un riassunto di ciò che mi ha “investito” quel pomeriggio.
Oltre alla marea di espositori che occupavano la Villa, la Rassegna dava un programma molto ricco di eventi e presentazioni, distribuiti nelle varie sale e tendoni.
Alcuni di questi eventi erano dei veri percorsi formativi, come quello di Sara Cremonini, autrice per Temperino Rosso Edizioni, che presentava il suo libro “Percorsi formativi nella Saga di Harry Potter”. Il libro mira a focalizzare i percorsi di crescita del personaggio di J.K. Rowling, partendo dagli archetipi classici della letteratura per l’infanzia, analizzando in particolare l’impatto educativo dei luoghi, le relazioni tra pari, il rapporto con le figure adulte di riferimento e nemiche.
Interessante anche “L’arte di Tolkien” di Roberta Tosi, un saggio critico sulle opere dello scrittore che tutti conosciamo per la sua fama.
Ovviamente durante questo “giro” di piacere e non, ho potuto confrontarmi con vari responsabili di Case Editrici e avere svariate opinioni sul mondo dell’editoria. Volevo capire cosa volesse dire stare “dall’altra parte”. Editore, scrittore e lettore sono tre mondi separati o possono viaggiare sulla stessa traiettoria? Credo che la risposta possa esser scontata. In quel momento non ho sentito alcuna distinzione, tutti uniti da una passione comune ed è questo ciò che conta.
Nessuna rivalità ne competizione, tutti uniti dal sorriso e spinti da un’energia incredibile. Ripensando alle competizioni che ci sono nell’editoria e guardando ciò che mi circondava in quel momento mi sono chiesta più volte se tutto ciò che aleggia di negativo in questo mondo sia solo una battaglia persa in partenza, perché l’energia che ho visto in questa unione mi è sembrata la più grande forza per abbattere tutti i pregiudizi che navigano in questo ambiente.
Vorrei fosse così per tutti. Uniti da un grande sogno che per raggiungerlo basterebbe prendersi per mano.