L’8 marzo è prevista l’uscita del libro intitolato 12 maggio. Cinquant’anni dopo, un commovente saggio scritto dal giornalista Guy Chiappaventi ed edito da Milieu Edizioni per commemorare un evento storico nella storia del calcio italiano: la conquista del primo scudetto per la squadra della Lazio.
A 50 anni dal formidabile scudetto, Guy Chiappaventi racconta la Lazio del 1974: le due giornate che segnarono la storia del calcio italiano e che videro una squadra, tra le più riottose di sempre, conquistare il primo tricolore della storia del club.
Se ti affascina la storia di questa squadra, che in un clima tanto delicato per il nostro Paese, è riuscita a strapparsi a viva forza il suo posto nell’Olimpo del calcio italiano, allora mettiti comodo e preparati a scoprire il resto! Ti lascio con una sinossi e la copertina del libro, in uscita l’8 marzo.
12 maggio. Cinquant’anni dopo: la sinossi
La Lazio di Tommaso Maestrelli, dopo due anni di intensa salita – partita dalla Serie B e passata attraverso contraddizioni e morti premature nel contesto sociale caratterizzato dalla violenza politica degli anni ’70 – si appresta a vivere una domenica unica. Quel pomeriggio infatti i biancoazzurri raggiungono il loro il primo tricolore della storia del club. Ma è l’attesa di quel momento la vera protagonista.
La Lazio del ’74 è una banda di peones: giocatori senza pedigree e senza regole, che portano la pistola nello spogliatoio e sono divisi in due clan fratricidi. Il leader, Giorgio Chinaglia, è un emigrante di ritorno, un misto tra Achille e Porthos. Il capitano, Wilson, un inglese napoletano di famiglia borghese con un’intelligenza aguzza. La guida, Maestrelli, un ex partigiano con il carisma gentile che deve regolare un gruppo di pazzi.
Con uno spogliatoio storicamente fra i più riottosi, una squadra divisa fuori dal campo ma unita e vincente al momento di disputare la partita, l’attesissimo match contro il Foggia vede lo stadio gremito in ogni ordine di posti. Furono quasi 80 mila i presenti a quell’incontro, un record ancora imbattuto. Una domenica che arriva dopo l’inverno più duro della storia della Repubblica, quello dell’austerity, mentre le Brigate Rosse hanno alzato il livello della lotta armata e la strategia della tensione prepara nuove bombe.
Vent’anni dopo “Pistole e palloni” e cinquanta dopo quel formidabile scudetto, Guy Chiappaventi torna sul luogo del delitto e racconta, mescolate tra ricordi personali, le due giornate che segnarono la storia del club e del calcio italiano. L’autore ci riporta alle ultime ore prima della vittoria. La notte, tra sigarette, le Confessioni di Sant’Agostino e le partite a carte. La paura di non farcela. Quindi la partita. Lo stadio che ribolle e poi muto sul rigore decisivo. L’angoscia in dieci contro undici. Fino al fischio finale.
Guy Chiappaventi, l’autore di 12 maggio. Cinquant’anni dopo
Ma, oltre alla cronaca, Guy Chiappaventi si occupa anche di sport e calcio. Autore di diversi libri sulla sua passione per la Lazio, ha scritto Pistole e palloni un classico sulla storia del calcio e degli anni Settanta, di cui 12 maggio è l’ideale prosecuzione. Per Milieu ha scritto Laziali bastardi (con le illustrazioni di Emanuele Palucci) e La scomparsa del calciatore militante. Chiappaventi è uno degli autori della docuserie Lazio, grande e maledetta che è attualmente in onda su Sky.