Caro iCrewer, il libro di cui sto per parlarti è La luce oltre il buio di Carmen Rosa edito Pav Edizioni, opera che la casa editrice ha inserito nella propria collana Storie di vita. Si tratta di un breve romanzo autobiografico che racconta un dolore indicibile per la morte di un figlio e come dal buio e dalla depressione sia possibile tornare alla luce, grazie all’amore.
La luce oltre il buio
La storia di un dolore non è mai facile da raccontare, se poi il dolore è causato dalla perdita di un figlio è una missione estremante spaventosa e coraggiosa, soprattutto per una madre che a lungo ha nutrito i suoi sensi di colpa per non essere riuscita a salvarlo.
Fin dal prologo Carmen Rosa mette completamente a nudo la propria afflizione, senza nascondere quanto possa essere terrorizzante dover ripercorrere i ricordi che le hanno straziato l’anima e l’anno fatta sprofondare nel buio. Con grande dedizione mette da parte la paura di essere sopraffatta dall’angoscia e fa quello che ritiene giusto per esorcizzare e dominare “la bestia”.
Nei primi capitoli risulta facile e naturale immedesimarsi nella storia, ogni riga trasuda rabbia, disperazione e sofferenza. Negli ultimi due questo coinvolgimento viene meno, i sentimenti positivi non sono descritti con la stessa prorompenza di quelli negativi e la percezione è di assistere ad una sfilata di eventi di cui non si percepiscono pienamente le sensazioni.
Sembra che, da un certo punto in poi, l’emozione ceda il passo alla ragione e l’effetto che si ottiene è che parte dell’empatia si perda strada facendo. Si percepisce un certo distacco, come per proteggersi e non illudersi di meritare tanta felicità e tanto amore, a queste emozioni probabilmente manca solo la luce della consapevolezza che solo il passare del tempo può dare.
Il libro si snoda in sei capitoli e in ognuno è raccontato un grande affetto, passato o presente, l’unica eccezione è la madre. La sua presenza e il suo essere ancòra e porto sicuro si avverte nella dedica come in ogni singolo capitolo, questo smisurato e commuovente amore è il vero cuore pulsante de La luce oltre il buio.
Fino al quarto capitolo si avverte un filo conduttore nel cambiamento di Carmen, una trasfomazione che sta sullo sfondo ma che progredisce. Negli ultimi capitoli Questo filo si perde penalizzando un po’ la continuità al racconto, ed è un vero peccato perchè la nuova carmen avrebbe davvero molto da donare al lettore.
La scrittura è fluida ed essendo un racconto breve è possibile leggerlo in circa un ora. Il linguaggio è informale, in alcuni punti forse un po’ troppo. Quello che parte come un autobiografia, man mano diventa più simile a un diario e questo cambio di registro fà perdere un po’ il senso e disorienta.
Il finale aperto ha pienamente senso tenendo conto che si tratta di un’autobiografia e la storia è ancora in divenire, ma si sente la mancanza di una chisura vera e propria. In realtà la fine del libro arriva quasi a sorpresa, e si avverte la mancanza di un elemento che chiuda il cerchio. Ritengo che possa essere naturale non sbilanciarsi troppo a vedere e decrivere un futuro troppo roseo, soprattutto per chi è stato abituato dalla vita a non dare per scontato nulla di buono. Io di certo le auguro un avvenire radioso.
C’è un concetto che questo libro manda forte e chiaro: non andare contro se stessi.
Ho voglia di raccontare tutto, passo dopo passo, per aiutare quelle donne che come me non hanno avuto il coraggio di dire no al momento opportuno, cioè prima che accada l’irreparabile.
Vorrei dire a tutte di ascoltare quella vocina che parla con insistenza. Ascoltatela sempre, perche vi potrebbe salvare da tutto il male a cui andrete incontro in futuro.
Il consiglio energico di una madre amorevole, che tenta di impedire che qualcun altro debba sopportare la sua stessa sorte. Un appello disperato ad ascoltare la propria voce e la propria luce, l’unico mezzo per difendersi dal buio.